Chiedono rispetto umano e professionale. Anche in Sicilia gli infermieri hanno incrociato le braccia per rivendicare maggiore attenzione dalle istituzioni. Condizioni di lavoro inaccettabili, mancato riconoscimento delle competenze, gravi carenze d’organico negli ospedali con un rapporto paziente-infermiere molto spesso sotto la soglia di guardia: questi alcuni dei motivi che hanno spinto il Nursind, sindacato delle professioni infermieristiche, a protestare in tutta Italia e quindi anche nell'Isola.
A Palermo, davanti Palazzo d’Orleans, c’è anche chi si è fatto prelevare il sangue, un gesto significativo: “La prima richiesta sembra essere quella del personale da aumentare negli ospedali siciliani - dice Aurelio Guerriero, segretario Nursind Palermo - La nostra vita sta diventando un calvario - ha aggiunto - tra colleghi che si sono licenziati e altrui che prendono ansiolitici prima di andare a lavoro".
"Non scioperiamo per creare disagio ma per risolverlo il disagio - ha detto Salvatore Calamia, coordinatore regionale Sicilia -. Abbiamo deciso di scioperare perché chiediamo istituzioni più vicine, l'aumento del numero di operatori sanitari nelle aziende e che vengano attivati gli infermieri di famiglia e l'assistenza domiciliare. Tutte proposta mai ascoltate o prese in considerazione. La situazione deve migliorare non solo per quanto riguarda l'emergenza Covid ma anche per affrontare meglio tutte le patologie".
2 Commenti
Paolo
28/01/2022 15:35
Dove eravate quando i medici veri praticavano terapia domiciliare e venivano vessati se non sospesi? Dove eravate quando i vostri colleghi sanitari venivano sospesi per non sottoporsi ad un ricatto sperimentale? Perché non chiedete che vengano nuovamente messi in servizio i sanitari sospesi, visto che anche voi con tre dosi vi infettate e contagiate?
Barbara
01/02/2022 15:01
Ma che stai dicendo? Sai di che stai parlando? Evidentemente no. Hai perso un'occasione per tacere. Solo gli infermieri svolgono anche mansioni che non gli sono proprie, sottopagati, sfruttati e insultati... tanto "che ci vuole la laurea per fare gli infermieri? “. Glielo dico civilmente: STIA ZITTO!
Pietro
28/01/2022 18:00
Finalmente dal mondo della sanità non si specula più sul Covid, sui "contagi", sui cittadini "brutti e indisciplinati", ma sulle istituzioni che nonostante due anni di Stato di emergenza (cioè capacità di spesa senza controllo) non hanno fatto nulla per potenziare il sistema sanitario. Fino all'altro giorno si "esaltavano" quei medici che "gridavano" le chiusure perché i reparti erano "pieni", anziché puntare il dito appunto su scarsità di posti letto, uomini e medicina territoriale di prossimità.