Covid, l'immunologa Viola: "Terza dose per tutti? Dipende dalla durata della protezione"
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“La terza dose è importante per proteggere le persone più fragili, cioè quelle che sono a rischio di Covid severo (con ricovero, ndr) nel tempo, per tutti gli altri al momento non è necessaria”. Lo spiega, ai microfoni di Gds.it, l'immunologa Antonella Viola. “Al momento l'indicazione – continua - è di sottoporsi alla terza dose se si hanno più di sessant'anni o delle patologie per cui si è particolarmente a rischio”. Per il resto della popolazione basterebbero due dosi. “Le due dosi proteggono dalla malattia severa – ricorda l'immunologa - però non sappiamo, andando avanti nel tempo, quanto durerà questa protezione. Ovviamente se tra tre mesi dovessimo scoprire che i vaccini perdono di efficacia, allora ne riparleremo e probabilmente la dose servirà per tutti”. In base agli ultimi studi disponibili, due dosi di vaccino Pfizer-BioNtech sono efficaci contro il Covid-19 severo al 90% per tutte le varianti, inclusa la Delta, per almeno sei mesi. A confermarlo un nuovo studio del Kaiser Permanente Southern California (KPSC) health system e Pfizer pubblicato sulla rivista The Lancet. A sei mesi dalla seconda dose, anche il vaccino anti-Covid Moderna continua a proteggere da almeno 6 varianti, compresa la Delta. A indicarlo è la ricerca pubblicata sulla rivista Science dal Niaid (National institute of allergy and infectious diseases) guidato da Pegu. Immunologa e divulgatrice, Antonella Viola, era a Palermo per ritirare il premio al coraggio intitolato a Emanuela Loi. “Una scienziata stimata sia a livello nazionale, sia oltre i confini italiani, - si legge nelle motivazioni del premio - grazie alla sua capacità divulgativa, è il punto di riferimento di testate giornalistiche e programmi televisivi, che vogliono approfondire gli scenari futuri riguardo le evoluzioni della pandemia”. “La comunicazione della scienza, soprattutto quando riguarda la medicina, è fondamentale – spiega l'immunologa - le decisioni, le scoperte in ambito scientifico e biomedico coinvolgono la società civile. Un cittadino, ad esempio, è chiamato a decidere se vaccinarsi o no e per scegliere dev'essere in grado di scegliere. Deve capire cioè cos'è vero e cos'è falso”. “Una corretta informazione scientifica – conclude Viola - è importante per rendere consapevoli i cittadini e fare in modo che possano decidere con gli strumenti opportuni senza fidarsi di internet o blog”.