Il Dottor Bruno Cacopardo, primario di Malattie Infettive dell’ospedale Garibaldi Nesima di Catania, fa un punto sullo stato attuale del covid-19 e delle terapie intensive in Sicilia, e tratteggia alcune previsioni in merito alla diffusione del virus e alla distribuzione del vaccino.
Innanzitutto, che le terapie intensive siciliane siano più piene rispetto a quelle di altre regioni, chiarisce il primario, “è soltanto un’impressione, poiché alcuni pazienti non intensivistici, ma semi-intensivistici”, coloro cioè che necessitano di una ventilazione a supporto non invasiva, “in Sicilia vengono assistiti nei reparti di terapia intensiva. Dunque il numero di pazienti che necessitano di intubazione è uguale percentualmente a quello di tutte le altre realtà italiane”.
Non si può affermare, inoltre, che in Sicilia si guarisca meno rispetto ad altre regioni: “la maggior parte dei pazienti siciliani, come altrove, sono asintomatici”, afferma infatti Cacopardo, “i quadri clinici ricalcano più o meno quelli di altre realtà italiane. L’espressione clinica”, comunque, “risulta essere nettamente meno severa rispetto ai mesi precedenti, i quadri sono più lievi perché l’età media dei pazienti è più bassa”: si ha dunque a che fare con pazienti meno fragili. Per quanto riguarda invece le previsioni rispetto alla diffusione del virus, il primario dichiara che la seconda ondata è già in corso, “è più leggera, rispetto alla prima ondata, sia numericamente che come gravità clinica. È evidente che la probabilità di contagio in ambienti esterni e col caldo è più ridotta, ma è probabile che la seconda ondata avrà un’ulteriore impennata quando saremo al chiuso, si riapriranno le scuole, quando le condizioni di aggregazioni diventeranno più frequenti e più al chiuso”.
“Avremo sì un’impennata di casi”, continua Bruno Cacopardo, “andrà su ancora di più tra settembre e ottobre, ma sono fiducioso che l’incremento sarà prevalentemente di casi asintomatici: non avremo gli estremi di gravità che abbiamo avuto nei mesi precedenti”. Nel frattempo oltre 15 diversi tipi di vaccini sono in fase di sperimentazione in vari paesi del mondo: in Italia il vaccino è ancora in fase 1 - la fase atta a valutare la safety, ossia la comparsa di eventuali effetti collaterali e sintomi avversi nei pazienti-, mentre altri vaccini sono già in fase 3, evento che a detta del primario fa ben sperare. Nonostante “le sperimentazioni dei vaccini siano state gravate da una eccessiva fretta, io ritengo che entro la fine dell’anno i vaccini in fase 3 potranno essere distribuiti per l’uso, quelli italiani non prima della primavera”, afferma Cacopardo, che infine si dichiara ottimista: “non credo che, pur avendo una seconda ondata in termini di eventi infettivi, vivremo lo stesso trauma dei mesi primaverili”.
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