Al via nell’Aula del Senato la discussione sulle mozioni di sfiducia presentate nei confronti del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Nutrita la presenza del governo nell’Aula. Accanto al Guardasigilli ai banchi del governo ci sono Roberto Speranza, Luigi Di Maio, Dario Franceschini, Federico D’Incà, Vito Crimi, Riccardo Fraccaro e Teresa Bellanova.
"Quando si giura sulla Costituzione si decide di essere in tutto e per tutto uomo delle istituzioni. In queste ultimi 3 settimane si è alimentato fuori da qui un dibattito fatto di illusioni e illazioni ma essendo uomo delle istituzioni ho risposto molteplici volte portando avanti la forza e l'evidenza dei fatti". Così il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede parlando in aula al Senato.
"Sulla scelta del capo del Dap che portò il ministro della Giustizia a scegliere Francesco Basentini invece di Nino Di Matteo non ci fu "nessun condizionamento. Non sono più disposto a tollerare alcuna allusione o ridicola illazione". Ha detto poi il Guardasigilli che si è soffermato poi sul contagio nelle carceri. "Il problema del contagio nelle carceri e' sempre stato chiaro a tutti tranne che alle opposizioni. Il rischio di contagio nelle carceri che in tutto il mondo è un fatto in Italia - ha detto - lo avrebbe inventato il governo con il Cura Italia".
"E' totalmente falsa l'immagine di un governo che avrebbe spalancato le porte delle carceri addirittura per i detenuti più pericolosi", ha affermato. "In tutte le mie leggi c'è la ferma determinazione, che rivendico, a combattere il malaffare. La lotta al malaffare senza compromessi ha sempre animato e animera' la mia attività politica".
"Voteremo contro le mozioni di sfiducia, ma riconosciamo al centrodestra e Emma Bonino di aver posto dei temi veri. La sua mozione non era strumentale" ha detto Matteo Renzi (Iv) in dichiarazione di voto sulla sfiducia al ministro Bonafede.
"Oggi qui si discute di quale politica per la Giustizia serva all'Italia. Se la continuità del governo dovesse significare la continuità della politica della giustizia praticata da Bonafede inviterei tutti a considerare che l'Italia non ne avrebbe nessun giovamento". Lo dice nell'Aula del Senato Emma Bonino di +Europa illustrando la propria mozione di sfiducia individuale nei confronti del Guardasigilli, definendolo "ministro del sospetto".
"Pensiamo che la Giustizia sia una istituzione di garanzia di tutti i cittadini e non strumento di lotta politica o di moralizzazione civile", sostiene, sottolineando di aver intitolato la sua mozione a Enzo Tortora "come scelta di una idea di giustizia rispetto ad un'altra. Per noi la giustizia non coincide con le manette come per Bonafede", conclude. "Bonafede paga una tangente ideologica al giustizialismo penale. E dove è finita la promessa riforma della Giustizia penale o quella del Csm? Io voglio una giustizia che non faccia paura ai cittadini ma restituisca loro la fiducia nel giusto processo e nella correttezza della amministrazione".
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