La pistola dentro il bagno, gli spari, la fuga. La Polizia in queste ore ha diffuso alcune immagini della sparatoria avvenuta venerdì in Questura a Trieste, dove sono stati uccisi due agenti della questura di Trieste. Il killer, Alejandro Augusto Stephan Meran, è stato ripreso dalle telecamere di sicurezza interne, che lo hanno filmato in punti diversi dopo l’omicidio degli agenti Pierluigi Rotta e Matteo Demenego.
In fuga dalla Questura con due pistole in mano sparando colpi ad altezza d’uomo verso il piantone e poi una volta fuori tenta invano di aprire la portiere di una volante e si dirige verso la Panda della Squadra Mobile che fa velocemente retromarcia. Poi si ripara dietro le auto parcheggiate. Scene drammatiche, tragiche, senza senso.
"Coloro che desiderano esprimere vicinanza alle famiglie di Matteo e Pierluigi possono offrire il proprio sostegno con una donazione a favore del Fondo di Assistenza per il Personale della Polizia di Stato, mediante bonifico bancario IBAN IT30I0100503374000000200003 con causale. A favore dei famigliari di Matteo Demenego e Pierluigi Rotta", dice la questura di Trieste.
"Quello che posso dire, al di là degli aspetti più peculiari di che cosa dicano le immagini, è che nella questura di Trieste alcuni ambienti sono monitorati, altri no. E’ inimmaginabile pensare che tutta la questura sia monitorata. Sicuramente, nell’ingresso e nella fase di uscita ci sono delle immagini che testimoniano quello che è avvenuto". Lo ha detto il questore di Trieste, Giuseppe Petronzi, rispondendo a una domanda sulle immagini delle telecamere di videosorveglianza della questura. "Questo fatto - ha aggiunto - è accaduto nel momento in cui l’ufficio non era aperto al pubblico. Quindi, fortunatamente, pur nella tragedia, non c'era pubblico all’interno del nostro atrio", ha sottolineato Petronzi, che ha ricordato alcune attività come l’ufficio passaporti e le licenze.
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