Interdittive contro la mafia, il prefetto De Miro: "Fondamentali per scoprire gli affari dei boss"
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" I provvedimenti interdittivi offrono un interessante contributo di conoscenza e di analisi per valutare quali sono oggi gli interessi della mafia verso i settori economici di investimento, permettendo di cogliere anche le nuove dinamiche per celare e per speculare in nuovi ambiti economici, rispetto ai tradizionali settori di influenza di Cosa nostra o anche di altre mafie". E’ quanto emerge dal seminario in Prefettura, a Palermo, su "La prevenzione delle infiltrazioni mafiose nell’economia legale. Le interdittive del prefetto e le sue fonti di conoscenza". "Nell’attività di prevenzione amministrativa la Prefettura di Palermo - secondo i dati - ha adottato 26 provvedimenti ostativi a carico di ditte nelle cui compagini figurano persone coinvolte nelle misure di prevenzione patrimoniali a carico di stretti congiunti, quali 'terzi intestatari intervenientì, cioè dipendenti delle stesse società. Tra queste, 12 hanno riguardato altrettante società con lo stesso oggetto di attività di quelle confiscate: si tratta di una raffinata strategia di reinserimento nel mercato da parte di chi ne è stato estromesso da una misura patrimoniale per l’accertato collegamento con la criminalità organizzata mafiosa". "Non è, infatti, da escludere - prosegue l’analisi - che l'esercizio di analoga attività rispetto a quella sequestrata o confiscata da parte del congiunto, con la creazione di nuove società, intestate ad "intervenienti" o ad "ex dipendenti", che di fatto operano in regime di concorrenza con le società sottoposte a vincolo del sequestro, si può ritenere costituisca un tentativo di elusione degli effetti del provvedimento giudiziario, ed in molti casi può essere stato condizionante il fallimento delle società in amministrazione giudiziaria ovvero una considerevole diminuzione del loro volume d’affari. Si tratta di interdittive portate a conoscenza anche del giudice della prevenzione e in alcuni casi è intervenuto anche un provvedimento giudiziario di sequestro di beni". Nel video l'intervista al prefetto di Palermo Antonella De Miro.