«Ho letto le agenzie di stampa e devo dire che bisogna sempre essere attenti a non sbattere il mostro in prima pagina. Il deputato regionale Giuseppe Gennuso, come ha stabilito il Tribunale del Riesame, non avrebbe avuto alcun collegamento con le organizzazioni mafiose, ma abbiamo tutti detto che il mostro c'era. Sono garantista per cultura politica, attenti quando emettiamo sentenze, come criterio generale». Lo ha detto il governatore Nello Musumeci commentando l'indagine che ha portato all’arresto dell’ex presidente di Confindustria Antonello Montante e che vede indagato l’ex presidente della Regione, Rosario Crocetta.
«Nello specifico - ha aggiunto - rimango molto molto amareggiato. Io sono stato l’unico politico che in Aula è andato in tribuna e ha denunciato la mafia dell’antimafia nel silenzio generale della stragrande maggioranza del Parlamento. Lasciamo lavorare la magistratura, però l’industria dell’antimafia in Sicilia deve chiudere battenti: l’antimafia finta non può consentire anche in politica facili carriere, l’antimafia si predica nel dovere del silenzio, giorno dopo giorno. Lasciatemi dire che ieri la commissione regionale Antimafia abbia eletto il presidente a larghissima maggioranza, Claudio Fava - ha aggiunto - è un segnale evidente che quando si tratta di affrontare temi delicati, le forze politiche superano gli angusti confini di parte per dare segnali forti e di corale convergenza. Lavoriamo di buon intesa con la commissione - ha concluso - Il Governo è attento e sensibile anche su questo fronte, vediamo cosa accadrà nei prossimi giorni, speriamo che la Sicilia possa tornare alla ribalta per eventi positivi e non sempre per battaglie di retroguardia».
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