Blocchi di cemento e furgoni in strada, le città siciliane alzano le difese: rafforzate le misure antiterrorismo
PALERMO. Blocchi in cemento, furgoni della polizia messi di traverso, ma anche strade sguarnite e piazze a rischio: nelle città siciliane si prova ad aumentare la sicurezza con misure antiterrorismo, ma restano luoghi meno sicuri o che è comunque difficile rendere inaccessibili ai malintenzionati. E nella maggior parte dei casi le misure di sicurezza non sono permanenti ma vengono adottate soltanto in particolari occasioni in cui sono previste elevate concentrazioni di persone. A Palermo sono stati collocati in corso Vittorio Emanuele vicino alla Cattedrale e ai Quattro Canti alcuni blocchi in cemento. Sono sistemati a distanza ravvicinata l’uno dall’altro per impedire che un mezzo pesante possa lanciarsi a tutta velocità contro i pedoni. Mezzi delle forze d’ordine di traverso a sbarrare le strade a Messina in occasione della storica processione della Vara. E a Catania, per la tradizionale festa di Sant’Agata, controlli con i metal detector nei luoghi visitati dai tantissimi fedeli. A Trapani, nel centro storico, in corso Garibaldi, strada tradizionalmente frequentata per le passeggiate, ci sono alcuni grandi blocchi in cemento sistemati già dal 2005, l'anno in cui l’America’s Cup di vela fece tappa a in città. Ad Agrigento non esistono blocchi di cemento a impedire l’accesso nelle strada più frequentate. Ma esistono i varchi all’ingresso della via Sacra che conduce ai Templi. Blocchi di cemento in strada, invece, a Sciacca. immagini di Michele Sardo