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"C'è il bambino, sta per cadere", le immagini del salvataggio nel Mediterraneo - Video

“No, no, c’è il bambino, sta per cadere”. Sta tutto qua il dramma di pochi istanti. In un video di 58 secondi che ci racconta migliaia di salvataggi quotidiani di cui nessuno è testimone. Uomini, donne, bambini (come in questo caso) che disperati vivono ore, giorni in mezzo al mare senza vedere nient'altro che acqua all'orizzonte.

E poi "arrivano i nostri" e si tuffano, si lanciano, si precipitano come se quei pochi secondi potessero fare la differenza: anche quando non tira un filo di vento, non piove e le onde sembrano essere sparite.

Cercano aiuto buttandosi in mare anche quando non ne avrebbero bisogno, con la salvezza lì, a pochi passi. Disperati che cercano un appiglio, anche quando quest’ultimo è davanti a loro. Confusi dalla stanchezza e dalla paura, non ascoltano nemmeno chi sta porgendo loro una mano.

E allora le grida: “No, no, c’è il bambino, sta per cadere”, urla un uomo della guardia costiera ad un migrante che, semplicemente non ce la fa più, come i suoi compagni, a stare sull’enorme gommone, in quella prigione circondata d’acqua, seppur stabile e sicuro in quel momento. Pochi secondi  diventano un lasso di tempo interminabilmente lungo, per chi sta vivendo l'inferno.

La cronaca, la conta di oggi,  racconta che al momento sono circa 800 i migranti tratti in salvo nel Mediterraneo, in 6 distinte operazioni di soccorso, coordinate dalla Centrale Operativa della Guardia Costiera a Roma, del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. I migranti si trovavano a bordo di 6 gommoni, 5 dei quali soccorsi da nave Diciotti CP941 della Guardia Costiera ed 1 da un'unità appartenente all'Ong Save the Children. In queste drammatiche immagini uno di questi salvataggi, che chi era a bordo, e chi li ha effettuati, non dimenticherà mai.

3 Commenti

Giuseppe

18/06/2017 12:58

Poveretti, vivono l'inferno, ma per fortuna (grazie alla politica buonista e scellerata) grazie ai "rifugiati" presto anche l'Europa sarà un luogo infernale. Viva i confini di Stato...

Carlo52

18/06/2017 13:11

Non si può andare avanti così. Rimandarli nel porto di partenza è l'unica soluzione per evitare che l'Italia diventi un gulag a cielo aperto.

giovanni"

18/06/2017 15:07

Lo sanno che più il la' con i loro barconi troveranno le navi. È sempre la solita storia, già vista e rivista. Nulla di nuovo. I vertici che stanno di sopra a devono dire basta a questo inferno che hanno si è creato.

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