PALERMO. Il corpo del maresciallo Silvio Mirarchi, il carabinieri di 53 anni ucciso a Marsala, è stato portato nel reparto di medicina legale del policlinico di Palermo dove sarà effettuata l'autopsia. In ospedale vi sono la moglie e i due figli, in lacrime, attorniati dai colleghi della vittima. Dopo il ferimento nelle campagne marsalesi il maresciallo era stato portato primo in ospedale a Marsala dove ha subito un primo intervento poi in elisoccorso al Civico di Palermo. Qui è stato portato nel reparto di Chirurgia Vascolare diretto dal primario Franco Talarico dove è stato sottoposto ad un altro lungo intervento chirurgico. «I proiettili, almeno due, hanno creato gravi danni ad un rene e all' aorta - spiega Giorgio Trizzino, direttore sanitario dell'ospedale Civico di Palermo - A Marsala il primo intervento nel quale è stato tolto il rene, poi si è visto che i proiettili avevano perforato l'aorta. A Marsala sono stati dati dei punti, ma serviva un intervento in Chirurgia Vascolare per inserire uno stent e rafforzare l'aorta. L'intervento è durato otto ore, ma il maresciallo era molto debilitato e aveva perso molto sangue. Era arrivato in stato di choc. L'intervento era terminato e lo stavano trasferendo in rianimazione quanto si è verificato l'arresto cardiaco». immagini di Marcella Chirchio