PALERMO. Evidenzia come anche fuori dai contesti urbani, Cosa nostra cerchi di controllare il territorio attraverso le estorsioni. Le modalità sono quelli tradizionali: si parte dalle intimidazioni, che costituiscono il preludio di richieste estorsive- dice nell'intervista video, il colonnello Salvatore Altavilla, comandante del reparto operativo dei carabinieri di Palermo, a proposito del blitz contro il mandamento mafioso di Misilmeri-Belmonte Mezzagno.
"Le richieste di pizzo non risparmiano nessuno, dai grandi imprenditori ai commercianti e persino gli ambulanti. Cito il caso di un imprenditore che, dovendo ampliare i locali della sua impresa, era nel dilemma se pagare 10 mila euro agli estortori o appaltare i lavori a un'azienda di Cosa nostra. Oppure, un venditore ambulante costretto a pagare 500 euro, che, gli è stato riferito, sarebbero destinati ai carcerati".
Caricamento commenti
Commenta la notizia