PALERMO. "Abbiamo aperti molti fronti che riguardano la Sicilia. Ci stiamo occupando di questioni che riguardano la sanità e il sistema dei rifiuti. Poco più di un mese fa abbiamo fatto un'audizione con l'assessore regionale all'Energia e il presidente dell'Anci Sicilia, adesso faremo una delibera, perché è evidente che quello è uno di sistemi di maggiore criticità nel sistema e non sempre vige il rispetto delle norme sugli appalti". Così il presidente dell'Autorità nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone, a Palermo, dopo l'audizione in commissione regionale Antimafia dell'Ars. "Il sistema di proroga degli Ato sta finendo per creare qualche problema - ha aggiunto - Intendiamo pronunciarci su questo punto con un provvedimento che rivisiti l'intera situazione, che è così complessa che si fa fatica a capire da dove partire".
APPALTI. "Credo che questi interventi legislativi regionali in materia di appalti finiscano per creare complicazioni. La materia degli appalti e' di competenza esclusiva dello Stato centrale". L'ha detto il presidente dell'autorita' nazionale Anticorruzione Raffaele Cantone, durante l'audizione in commissione antimafia dell'Ars, parlando della legge regionale sugli appalti varata dal parlamento siciliano a luglio e oggetto di impugnativa della Presidenza del Consiglio dei Ministri. "Siamo intervenuti con un parere - ha aggiunto - sul progetto di legge, il sistema messo in campo rischiava di avere un effetto non del tutto comprensivo". "Abbiamo fatto delle verifiche specifiche - ha continuato - e rischiava di essere in contrasto con le regole della UE". "Come presidente dell'Autorità' nazionale Anticorruzione - ha ribadito Cantone - credo che questi interventi legislativi finiscono per creare complicazioni''. Ma non solo. Per il presidente dell'Autorità nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone, "il sistema generale dei controlli sui meccanismi degli appalti lascia a desiderare". "Bisogna individuare meccanismi di controllo efficaci e non cartolari - ha detto a Palermo, a margine dell'audizione in commissione regionale Antimafia dell'Ars, a Palermo - Credo che stando alle norme Anticorruzione, individuare un responsabile della prevenzione, che ha una sua autonomia e indipendenza, potrebbe essere uno strumento utile sul piano dei controlli".
CONTROLLI DISCIPLINARI. "Il sistema dei controlli disciplinari nella Pa non funziona affatto. Abbiamo soggetti condannati che malgrado questo hanno fatto carriera" ha aggiunto. Per Cantone servirebbe un sistema di regole, ma "l'esigenza di affrontarlo da un punto di vista normativo ha trovato molta più resistenza che altro".
SANITA'. "Gli affidamenti delle Asp siciliane per l'assistenza domiciliare integrata agli anziani disabili sono stati oggetto di un'attività di indagine da parte dell' Autorità nazionale anticorruzione. Si tratta di un'attività in via di conclusione". Per Cantone "in sei casi su nove le Asp avrebbero utilizzato criteri che in qualche modo sono stati considerati discutibili". "Abbiamo segnalato la stranezza agli uffici giudiziari competenti e all'assessorato regionale alla Sanita'" ha concluso. Poi Cantone, ai cronisti, ha detto:"abbiamo fatto delle verifiche dopo una serie di segnalazioni. In molte Asp della Regione siciliana ha vinto la stessa cooperativa con sistemi di acquisizione di ottenimento della gara che hanno lasciato alcune perplessità. Faremo un nostro provvedimento nel quale contesteremo specificamente questi dati". "Le cooperative, che hanno vinto l'appalto - ha detto Cantone - avevano dei riferimenti con uno dei gruppi coinvolti in Mafia Capitale".
MUSUMECI. "Se un amministratore entro novanta giorni del suo insediamento non osserva le norme sulla trasparenza, deve essere dichiarato decaduto. Questa è una Regione dove troppo spesso viene elusa l'osservanza e il rispetto delle norme anticorruzione, non solo nella pubblica amministrazione, nelle partecipate, negli enti locali, ma anche nel settore sanitario, dove si acquistano beni per centinaia di migliaia di euro senza gare e con affidamento diretto. E' chiaro chi sbaglia deve pagare". Lo ha detto il presidente della commissione regionale antimafia Nello Musumeci, al termine dell'audizione del presidente dell'Autorità anticorruzione Raffaele Cantone, con il quale l'organismo parlamentare si è confrontato sui rapporti tra mafia e corruzione, sugli appalti per l'assegnazione dei servizi al Cara di Mineo, sui nuovi modelli organizzativi e sugli appalti nel settore sanitario. "La mafia non cerca più morti ammazzati, ma alleati - ha aggiunto Musumeci - e li cerca nella pubblica amministrazione, per fare affari. Il mafioso con il colletto bianco e la cravatta è oggi più difficile da individuare, solo attraverso un sistema di controlli efficace questo può avvenire".
Nel video l'intervista a Musumeci e a Cantone
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