CATANIA. «Aggrappati ai morti per non finire a fondo»: si sono salvati così due dei 28 sopravvissuti alla strage di due giorni fa al largo della Libia. Secondo quanto si apprende dai soccorritori che li hanno recuperati, i due annaspavano in mezzo ai cadaveri, urlando con le ultime forze per attirare i gommoni che perlustravano la zona. I soccorritori sono arrivati nella zona dove si è capovolto il barcone a notte fonda e immediatamente hanno iniziato le ricerche a bordo dei gommoni. Così ha parlato in una conferenza stampa il procuratore di Catania Salvi. «Durante le ricerche in mare dei cadaveri - raccontano - abbiamo trovato due persone vive in mezzo ai morti». «Erano allo stremo delle forze - aggiunge chi ha partecipato all'operazione di recupero - hanno urlato con le loro ultime forze perchè hanno sentito il rumore del motore e siamo riusciti ad individuarli e a salvarli. Non avrebbero resistito ancora a lungo. Non ci risulta che ci siano collegamenti con la mafia nel traffico di migranti, ma c'è l'ipotesi di reato sullo sfruttamento degli affari nella gestione dei centri accoglienza».».
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