CITTÀ DEL VATICANO. Una Chiesa non più spettatrice, ma protagonista attiva sullo scenario diplomatico internazionale. Con l'obiettivo dichiarato di promuovere, partendo dalle loro motivazioni religiose, i valori del dialogo, della pace, della difesa della dignità umana, in particolare dei più poveri. E con un ruolo operativo che non è solo dei nunzi apostolici o dei loro referenti vaticani, cioè della Segreteria di Stato, ma, in prima persona, dello stesso Romano Pontefice.
Se c'è una caratteristica che emerge della politica estera vaticana in questi due anni di pontificato di Francesco, è il ritorno della Santa Sede in una luce di primo piano sulla scena globale, con un consistente rilancio da parte del Pontefice argentino del ruolo di mediazione della Chiesa nelle numerose e drammatiche crisi che costellano il panorama internazionale: un contesto, dalla guerra siriana, al Medio Oriente, all'Iraq sotto l'assedio dell'Isis, all'Ucraina, fino ai tanti conflitti africani, che proprio Bergoglio ha definito da «terza guerra mondiale», anche se «combattuta a pezzi».
E l'azione che papa Francesco ha saputo assumere anche a livello personale, con l'ausilio - tramite la sapiente gestione del suo segretario di Stato Pietro Parolin - della capillare ed esperta diplomazia vaticana, fa oggi della Santa Sede un «player» ascoltato ovunque, anche dalle grandi potenze e dai grandi della Terra. «Il Papa è il miglior diplomatico della Santa Sede», sottolinea il card. Parolin. Nel campo dell'azione diplomatica vaticana, spiega il porporato, «papa Francesco ha un ruolo protagonista accentuato, le iniziative nascono da lui e dai suoi rapporti con i capi di Stato e di governo».
In questo video, la prima benedizione di Papa Francesco. Il 13 marzo del 2013, attimi dopo la sua elezione, Jorge Mario Bergoglio è apparso al balcone della basilica di San Pietro e ha benedetto la folla di fedeli riuniti nella piazza.
"Fratelli e sorelle buonasera - ha esordito Papa Francesco - Voi sapete che il dovere del Conclave è di dare un Vescovo a Roma. Sembra che i miei fratelli cardinali sono andati a prenderlo quasi alla fine del mondo. Ma siamo qui... Vi ringrazio dell'accoglienza, alla comunità diocesana di Roma, al suo Vescovo, grazie. E prima di tutto vorrei fare una preghiera per il nostro Vescovo emerito Benedetto XVI. Preghiamo tutti insieme per lui, perché il Signore lo benedica e la Madonna lo custodisca".
Dopo la recita del padre nostro il Papa ha continuato: "E adesso incominciamo questo cammino, Vescovo e popolo, questo cammino della Chiesa di Roma, che è quella che presiede nella carità a tutte le chiese. Un cammino di fratellanza, di amore e di fiducia tra noi".
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