La slitta di Babbo Natale vola protetta dai caccia nei cieli delle Senkaku contese tra Tokyo e Pechino? Sullo sfondo delle tensioni sul Pacifico, il sito del Norad (North American Aerospace Defense Command) che ogni 25 dicembre diffonde un video con il viaggio natalizio di Santa Claus quest'anno per la prima volta ha affiancato il carico di regali trainato dalle renne con un paio di F-18 a stelle e strisce. L'idea è di un viaggio «più militarizzato del solito», mentre una portavoce del Consiglio per la Sicurezza Nazionale ha ironizzato che la slitta con le strenne «non sarà soggetta alle stesse regole dei voli di linea che devono segnalare la loro presenza sul Mar della Cina». La polemica sulla fetta di cielo sovrastante le Senkaku ha creato forti tensioni nella regione e coinciso con il viaggio del vice presidente Joe Biden in Cina. Gli Usa e i loro alleati asiatici - Giappone, Corea del Sud e Taiwan - non hanno riconosciuto la zona e vi hanno inviato i loro caccia senza obbedire alle richieste cinesi, secondo la quale tutti i velivoli che entrano nella zona devono identificarsi e tenersi in contatto con l'aviazione cinese. Così dunque anche Babbo Natale? Negli anni scorsi il sorvolo delle Senkaku era parte della rotta di Rudolph e delle renne: «Solo Mr. Claus conosce il suo tragitto 2013, ma è chiaro che ha la clearance per andare ovunque», ha detto al sito BuzzFeed un portavoce del Norad. Al di là delle polemiche geo-politiche, il viaggio delle renne sotto scorta armata sul sito www.noradsanta.org ha provocato le reazioni immediate dei gruppi per la protezione dei bambini, preoccupati per il messaggio del cartone animato. «Aggiungere i caccia è stato un tocco di realismo mentre Santa Claus vola attraverso il mondo», si è difeso il portavoce del Norad: «Volevamo farvi sapere che questo è un nostro video, siamo militari e questa è la nostra missione». L'anno scorso il tradizionale video natalizio, che il Norad confeziona dal 1955, è stato visto da 22,3 milioni di persone e ha generato 114 mila telefonate da varie parti degli Stati Uniti. Quest'anno Josh Golin, direttore della Campaign for a Commercial-Free Childhood, ha deplorato l'iniziativa in quanto «gioca sulle paure dei bambini che Santa Claus può essere vulnerabile a un attacco».