Domenica 28 Aprile 2024

Cinema, Pompei ed Ercolano inedite in un docu-film

«Pompei ed Ercolano come non le avete mai viste». Trasformata in un film di forte impatto che sarà nelle sale italiane il 25 e 26 novembre, varca i confini della Gran Bretagna la grandiosa mostra allestita dal British Museum per ricostruire la vita e la morte delle due cittadine partenopee seppellite dal Vesuvio nel 79 d.C.. E se la rassegna londinese aveva richiamato pubblico a frotte grazie ai generosi prestiti delle soprintendenze italiane e ad un percorso espositivo particolarmente curato e felice (per il vetusto museo londinese che mai aveva presentato una mostra dedicata a Pompei "Life and Death: Pompeii and Herculaneum" è stata la terza più visitata di sempre) anche questo docu-film, pensato per un pubblico planetario e destinato alla distribuzione in 51 paesi del mondo, potrebbe fare scuola nelle politiche di rilancio di mostre e musei. Per il British Museum, che lo ha prodotto, il film è una prima assoluta, quasi un primo esperimento sul genere che però stando alle parole conclusive del direttore Neil Mc Gregor («spero di poter raccontare così altre mostre») sembra voler aprire un filone. Presentato da due navigati personaggi della tv e della cultura britannica, Peter Snow e Bettany Hughes, "Pompei dal british Museum" è un po' una sorta di super visita alla mostra che ha appena chiuso i battenti a Londra. Un'occasione unica per approfittare della guida autorevole del curatore Paul Roberts e delle storiche Mary Beard e Bettany Hughes, chiamati insieme ad altri esperti dei vari settori ad illustrare i reperti e soprattutto a contestualizzarli con il racconto delle abitudini, dei costumi in un parola della vita quotidiana della Pompei del primo secolo e della più piccola e meno conosciuta (soprattutto dal pubblico straniero) Ercolano. «Con tutti i loro tesori due normalissime città dell'impero romano di allora», sottolinea appassionata la Beard, cittadine avanzate e al centro del loro mondo dove i cibi si condivano con il pepe arrivato dall'Asia e i gioielli più ricchi erano ornati da pietre preziose portate da terre lontane. Tra siparietti divertiti davanti alla statua "osè"o del dio Pan che feconda la capra (nella mostra vera l'accesso all'opera era preceduto da una sorta di vietato ai minori) ed esplosioni di meraviglia per la magnificenza dei gioielli, il fascino dei giardini, la tecnica avanzata dei condotti fognari, il ruolo degli schiavi e quello delle donne nell'antica società romana, ma anche per la drammaticità dei calchi delle vittime, il racconto scorre fluido e piacevolmente divulgativo nella tradizione dei migliori docu britannici. Con le spiegazioni degli esperti (oltre agli storici e agli archeologi viene intervistato -unico italiano - lo chef Giorgio Locatelli ristoratore stellato a Londra ed appassionato di cucina antica) sapientemente alternate a ricostruzioni video e spezzoni di film per dare spazio, insieme alla ricostruzione della vita, a quella della fatidica giornata che con l'eruzione del vulcano fermò per sempre, consegnandocene però la testimonianza, l'esistenza delle due cittadine. Distribuito da microcinema in oltre cento sale distribuite in tutto il territorio italiano si potrà vedere il 25 e il 26 nei normali orari di programmazione in inglese con i sottotitoli in italiano. Il biglietto costerà 12 euro.

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