PALERMO. Dopo gli attentati di Parigi, anche in Italia sono stati messi in campo maggiori controlli e più sicurezza per sventare il rischio di attacchi terroristici da parte dell'Isis. Anche a Palermo stamattina sono scattate le prime misure preventive nei monumenti e nei luoghi più frequentati della città, come la Cattedrale, il Teatro Massimo, il porto. Come si vede nelle immagini video, un presidio delle forze dell'ordine è già operativo all'esterno della Cattedrale. Dopo quello di sabato scorso, nei prossimi giorni è previsto un nuovo incontro in Prefettura sulla questione sicurezza. Tra i punti critici il porto, dove verranno messe a punto misure per evitare che persone al di fuori di passeggeri e dei lavoratori possano accedere senza autorizzazione. Anche per i teatri è stata richiesta l'installazione di metal detector "discreti" che possano segnalare la presenza di oggetti metallici nelle tasche o nelle borse degli spettatori. Si potenzierà il sistema di videosorveglianza, soprattutto esterno, nello scalo aeroportuale Falcone Borsellino, dove i controlli sui passeggeri sono già stati elevati al livello 2. Misure di sicurezza anche al Parco archeologico di Agrigento dove le guardie giurate controlleranno i visitatori agli ingressi della valle dei Templi con i metal detector. Presidi fissi delle forze dell’ordine sono stati predisposti in tutti i siti cosiddetti sensibili, dove potranno intervenire le squadre speciali dell’Unità operativa pronto intervento così come deciso dopo il vertice antiterrorismo che si è svolto venerdì in prefettura. Intanto, prosegue l'attività degli 007 italiani. Decine di persone che vivono in Italia, potenzialmente vicine alle posizioni del fondamentalismo islamico, sono state costantemente monitorate in questi giorni da intelligence e antiterrorismo. Ma, secondo fonti autorevoli, non sono stati raccolti elementi tali da lasciare ipotizzare situazioni di pericolo per il nostro Paese. Dopo gli attentati di Parigi, strutture di sicurezza e 007 hanno anche intensificato il monitoraggio dei siti di propaganda islamica, svolgendo attività di esplorazione della Rete e analizzando i commenti sui social, con l'obiettivo di prevenire e reprimere qualsiasi minaccia terroristica verso l'Italia.