Lunedì 23 Dicembre 2024

I regionali scioperano contro la finanziaria, sindacati spaccati sulla manovra - Video

PALERMO. Partito da piazza Marina, a Palermo, il corteo dei dipendenti regionali organizzato da Cgil e Uil per lo sciopero generale contro le norme sul personale della Regione contenute nella finanziaria. In piazza centinaia di lavoratori e pullman di manifestanti da molte province siciliane. Ci sono le bandiere dei sindacati e striscioni con scritto "No all'accordo truffa" in riferimento al protocollo d'intesa siglato con il governo regionale da Cobas-Codir, Sadir, Siad, Fp Cisl e Ugl due giorni fa che prevede di affidare a una tavolo negoziale con l'Aran Sicilia la trattativa su permessi sindacali, malattia, mobilità e riqualificazione e riclassificazione del personale. La proposta del governo e la decisione della maggioranza delle sigle di sottoscriverla, ha spaccato il fronte sindacale: Cgil e Uil, infatti, non hanno firmato il protocollo e hanno deciso di non revocare lo sciopero proclamato mesi fa. Il corteo sta sfilando per le vie del centro ed è diretto a Palazzo D'Orleans, sede della presidenza della Regione. Per il segretario regionale della Fp Cgil Michele Palazzotto "l'accordo firmato mercoledì e' una truffa. Alcuni sindacati avevano già disdetto lo sciopero prima ancora di avere di conoscere la proposta del governo". Dello stesso avviso il segretario della Fp Uil Enzo Tango: "Sconfessiamo il protocollo di intesa firmato mercoledì. - ha detto - Questo sciopero dimostra che la piattaforma delle istanze sindacali unitarie e' stata disattesa e abbiamo deciso di spostare la discussione dai tavoli negoziali alla piazza". Intanto dalla Finanziaria regionale scompaiono, per il momento, i tagli ai regionali. Se ne riparlerà fra tre settimane. Con questa mossa Crocetta spacca il fronte sindacale, convincendo tutti gli autonomi e la Cisl a sospendere lo sciopero previsto per oggi. Vanno in strada invece Cgil e Uil, per nulla convinte dalle rassicurazioni del presidente. Ma intanto l’assessore all’Economia, Alessandro Baccei, continua a descrivere una situazione tanto grave da suggerire un piano B: varare oggi una Finanziaria e un bilancio che mostra ancora qualche buco e prepararsi dopo l’estate a una manovra correttiva per far quadrare i conti, sperando che nel frattempo arrivi un aiuto da Roma. Baccei, intervistato in tv a Hercole Studio, ha ribadito la convinzione che lo Stato aiuterà a coprire il buco nei conti con 2 miliardi e mezzo frutto della cessione di entrate fiscali e altre operazioni contabili ma restano da trovare altri 800 milioni, forse 900: «Stiamo proponendo di rinegoziare i mutui, che costano tantissimo in termini di rimborso delle rate, in modo da alleggerirne il peso spalmandolo in più anni».

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