(ANSA) - ROMA, 22 AGO - I tarocchi di Pino Settanni sbarcano a Venezia con 60 immagini del "ciclo-culto", tra pittura e magia, del genio della fotografia.
Una nuova occasione per la riscoperta di un artista totale che verrà esposto dal 30 agosto al 26 novembre nel prestigioso spazio Le Stanze della Fotografia di Venezia, grazie ad un' iniziativa congiunta di Marsilio Arte e Fondazione Giorgio Cini.
La mostra è realizzata da Archivio Luce Cinecittà, in collaborazione con Le Stanze della Fotografia, Fondazione Giorgio Cini e Marsilio Arte.
Settanni si dedica alla serie fotografica dei tarocchi, le celebri carte della tradizione europea, nel 1994, sollecitato dalla lettura de Il castello dei destini incrociati di Italo Calvino, e rendendo personale e definitivo omaggio alla pittura di studio di quello che è stato il suo principale riferimento iconografico per la vita, Caravaggio.
Studiando i precedenti pittorici dedicati alle carte da gioco, come Dürer e Brueghel il Vecchio, e dopo un lavoro quotidiano di sei mesi nel suo studio, Settanni dà vita a un'opera senza precedenti: è la prima volta che le figure dei tarocchi sono fotografate con sembianze umane. Prendendo a modello per gli Arcani maggiori e minori i tarocchi marsigliesi, il fotografo li fa interpretare ad attrici e modelle (con la sola eccezione maschile per la figura del Matto, incarnato dall'attore Mario Scaccia). Settanni realizza l'intero set: dai bozzetti preparatori, al fondale nero (un marchio di fabbrica dell'autore), dal taglio dei geniali costumi, realizzati con tessuti di quattro colori base, rosso, giallo, blu e verde, alle pose, agli oggetti di scena. Il risultato è eccezionale, per composizione, ricchezza, umorismo, significati. C'è la pittura 'fotografica' dell'ispiratore Caravaggio, un profumo di messinscena teatrale, e la dinamica di un set cinematografico.
Una sintesi di arti rara e giocosa, una libertà combinatoria, in cui Settanni riesce a fondere una tradizione secolare come i tarocchi - un patrimonio della cultura occidentale - con una sperimentazione d'avanguardia, sbrigliata e 'pop'. (ANSA).