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In Salento proseguono gli studi sul porto sommerso ritrovato

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(ANSA) - BARI, 19 LUG - Prosegue la campagna di ricerche archeologiche subacquee e costiere nella riserva naturale Le Cesine a Vernole, in provincia di Lecce, per meglio comprendere le strutture individuate nel 2020, in gran parte di età romana, che suggeriscono l'esistenza di un importante complesso portuale, noto come il porto ritrovato. Scoperti nella stessa zona anche i resti di una cosiddetta chiesa sommersa.
    In particolare, a 15 metri circa dalla costa, verosimilmente in corrispondenza della riva antica, a una profondità che va da meno di un metro ai 3,5 metri, si sviluppa una struttura (settore A) identificata con la fondazione di un possente molo, larga circa 8 metri e lunga almeno 90, realizzata in grandi blocchi giustapposti e originariamente sovrapposti, oggi crollati e sparsi a causa della forza disgregatrice del moto ondoso. Sullo stesso allineamento si trovano altri blocchi, disposti in linee parallele e perpendicolari (settore B). La campagna 2023 mira a comprendere se i due settori siano parte della stessa opera e a realizzare un nuovo e più completo rilievo tridimensionale delle parti visibili.
    Infine una terza area (settore C) corrisponde alla cosiddetta 'Chiesa sommersa', un edificio con base intagliata in uno sperone roccioso. Nel corso di questa campagna sarà possibile realizzare anche di questo elemento un modello digitale tridimensionale.
    Le ricerche sono dirette dalla professoressa Rita Auriemma, docente di Archeologia subacquea dell'ateneo salentino: "Questo ricco patrimonio tra terra e acqua - commenta - si presta senz'altro a un intervento integrato di valorizzazione in grado di coinvolgere tutti gli attori locali e riconoscere a questo paesaggio la sua unicità". (ANSA).
   

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