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Dopo il treno Roma-Pompei altri collegamenti per il turismo

ROMA - Il nuovo collegamento diretto Roma Pompei rappresenta ''l'inizio di una nuova tendenza legata al turismo che, siamo convinti, proseguirà perché c'è molto interesse nel collegare città d'arte e grandi città, per accorciare le distanze e per la voglia di fare un turismo più lento, non solo verso le classiche mete". Lo dice all'ANSA Luigi Ferraris, ad del gruppo Fs, nel ritorno del viaggio inaugurale a bordo del Frecciarossa 1000, che dal 16 luglio, ogni terza domenica del mese, collega la capitale con Pompei. Una tratta al via con il primo treno per i viaggiatori, che ha registrato subito ottimi numeri, e con un Frecciarossa speciale per giornalisti, ospiti (fra i quali studenti di archeologia di vari atenei italiani e esteri) e fra le autorità insieme all'ad Ferraris, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, l'ad di Trenitalia Luigi Corradi, Gianmarco Mazzi, sottosegretario alla Cultura, e il direttore generale Musei Massimo Osanna. "Ci sono già nuove idee di collegamento - aggiunge l'ad di Fs - ci stiamo muovendo su due direzioni. Una è utilizzare il Frecciarossa come eccellenza tecnologica, per fare dei collegamenti rapidi, con centri come Pompei. Ora intanto vediamo questo come va e decidiamo come proseguire". Inoltre "ci stiamo già muovendo verso centri meno noti ma altrettanto belli, con linee più lente. Penso a Volterra, al centro Italia, a quelle vallate del nord Italia che magari sono poco note, ma per le quali c'è una grande domanda soprattutto nell fine settimana".
    Poi "c'è una domanda di fascia alta per i nostri treni storici che stanno attraendo sempre più interesse di chi vuole fare un'esperienza diversa". In Italia siamo tornati, dopo la pandemia al boom di turismo "ma dobbiamo crescere a prescindere da questa grande domanda, perché abbiamo delle infrastrutture che ormai sono datate, con 50, 60 anni di età. Abbiamo la necessità rafforzare, migliorare, accelerare i collegamenti, in aree che non siano solo ad alta velocità, soprattutto verso sud, dove stiamo facendo investimenti, ad esempio in Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata". Dall'altro lato "dobbiamo migliorare la connettività nord sud perché la stessa alta velocità ormai è satura e quindi c'è bisogno di creare nuove infrastrutture".
    Questo "ci dovrebbe permettere, grazie anche al piano che abbiamo lanciato, con 125 miliardi di investimenti sulla rete ferroviaria nei prossimi 10 anni di aumentare notevolmente la capacità di trasporto passeggeri". (ANSA).
   

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