(ANSA) - ROMA, 11 LUG - FEDERICO E JANA MELONI, 111 LUOGHI DELLA SARDEGNA CHE DEVI PROPRIO SCOPRIRE (Emons, 230 pp; 16,95 euro) C'è Sa Fraigada, la foresta millenaria costellata da sorgenti sulfuree e custode dei larici più alti ed antichi dell'isola, o il gioiello di archeologia industriale Funtana Raminosa la ormai ex miniera di rame che affonda le radici nel neolitico e in epoca romana, oppure la passeggiata sulla lama di acciaio protesa sul mare del Golfo degli Angeli, Cagliari che è il pontile dell'Enichem. Sono alcuni dei suggerimenti della guida "111 luoghi della Sardegna che devi proprio scoprire" e che, dopo il volume su Cagliari, allarga, con questa nuova guida, l'orizzonte su luoghi insoliti dell'isola che vanta litorali da sogno. Ma la Sardegna non è solo quella delle spiagge mozzafiato che hanno contribuito a ribattezzarla i Caraibi d'Europa: le tradizioni millenarie dell'isola, la cultura nuragica e la particolare fierezza del suo popolo fanno di questa terra un luogo unico da scoprire. Ci si può quindi allontanare dai consueti itinerari turistici per scoprire i segreti di una terra ancora molto legata alla tradizione e in cui la natura è "sfacciata di fragranze e di colori", dicono gli autori Federico e Jana Meloni.
Da originario dell'Ogliastra, Federico ha una spiccata attrazione per la natura selvaggia dell'isola contemperata dall'esperienza ormai acquisita nei campo dell'archeologia, di cui la Sardegna vanta siti unici. Appassionato della montagna, tra i suoi consigli di visita non poteva mancare l'invito ad esplorare la Gola di Gorropu, la più profonda d'Europa, un canyon creato dall'erosione del complesso del Supramonte, tra i paesi di Orgosolo Urzulei. O spingerci nel cuore dell'Ogliastra dove, vicino al Ulassai, si erge l'altopiano di roccia rossa da cui cadono le suggestive cascate di Lequarci. In Barbagia, nei pressi del paesino medioevale Sadali, inserito nella lista dei borghi più belli d'Italia, le acque della cascata di San Valentino cadono accanto alla chiesetta dedicata al santo.
Non mancano anche gli "indirizzi" per scoperte gourmet come quella del torrone che in Barbagia viene ancora prodotto a mano, o alla ricerca del tartufo sardo. (ANSA).
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