(ANSA) - ROMA, 10 LUG - E' visitabile a Roma 'Un'altra moda', la mostra fotografica di Raimondo Rossi al Museo delle Mura fino al 6 agosto, promossa da Roma Capitale in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura e la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. Servizi museali di Zètema Progetto Cultura: 35 scatti che raccontano la storia di 7 simboli di Moda per guidare il visitatore in un percorso ricco di riflessioni e approfondimenti dedicati al rapporto tra fotografia, moda, attualità e inclusività.
La mostra Un'altra moda. Sfumature e significati che rendono prezioso ogni dettaglio di vita, spiega come la moda sia un linguaggio universale, una Koinè, con cui ogni giorno tutti raccontano sé stessi e il mondo. Artefice di questo viaggio attraverso la storia della moda e di alcuni suoi simbolici oggetti è Raimondo Rossi, in arte Ray Morrison, artista e fotografo di moda molto attivo negli Stati Uniti e fresco vincitore a Hollywood del riconoscimento Inspired by you.
"Ray Morrison dopo il grande successo riscosso negli Stati Uniti sbarca a Roma - afferma Alessandro Onorato Assessore ai Grandi Eventi, alla Moda, al Turismo e allo Sport - Abbiamo voluto mettere a disposizione uno dei musei più belli della Capitale, il Museo delle Mura, per uno dei più importanti fotografi di moda del mondo. 35 scatti che parlano del linguaggio non verbale che passa attraverso l'uso del corpo e degli oggetti: un cameo di bellezza e arte imperdibile per chi ama la fotografia".
"Una grande emozione per me poter portare i miei scatti e il loro significato nel cuore della Capitale, grazie alla preziosa collaborazione dell'assessore Onorato e il Comune di Roma. Una città da sempre accogliente e ambasciatrice di temi come l'inclusione e il rispetto per gli altri", dichiara Ray Morrison.
Il reportage di Rossi invita il visitatore ad avere un approccio consapevole nei confronti del mondo della moda, ad analizzare l'immagine e a riflettere su ogni singolo dettaglio presente in campo. Un rossetto, il bikini, i grandi orecchini a cerchio considerati ormai di uso comune, hanno la forza dirompente della storia che li rappresenta grazie agli stereotipi che il mondo della moda ha costruito per decenni attorno ad essi. (ANSA).