MADRID - Arriva a Madrid la grande mostra itinerante 'Racconti (In)Visibili: tra cielo e terra', incentrata sull'importanza e la varietà del patrimonio immateriale dell'Unesco. Fino al 10 settembre l'Istituto Italiano di Cultura di Madrid ospita le opere di 15 artisti contemporanei, che esplorano e reinventano ognuno a modo suo tecniche antiche come forme di conoscenza e di manualità, sperimentando con competenze e materiali diversi, come la lavorazione della carta, della ceramica e la tessitura, o raccontando antiche tradizioni come la caccia o i saperi legati alla nutrizione e all'elaborazione dei cibi.
Sono 20 anni che si è diffusa la consapevolezza che il patrimonio culturale non si limiti ai monumenti e agli oggetti, ma includa anche tradizioni o espressioni viventi del vivere quotidiano, trasmessi da una generazione all'altra. Sono aspetti non tangibili come le abilità e le tecniche del lavoro manuale e artigianale, l'oralità, la musica, il canto, la danza, le consuetudini sociali e tutti i saperi che riguardano la natura, la preparazione dei cibi, la consapevolezza dell'ambiente. Le opere degli artisti contemporanei in mostra a Madrid, in un rimando di nessi invisibili, vengono messe in dialogo con il docufilm 'Memoria di tartufo, una storia nascosta' del regista Remo Schellino, i video del regista etnomusicologo Francesco De Melis e i reportage etnografici di Massimo Cutrupi e Marco Marcotulli, mostrando le infinite varietà nelle quali si declina il rapporto tra uomo e natura: dallo sfruttamento sostenibile delle risorse alimentari ai tentativi di sopraffazione che generano i devastanti esiti dei cambiamenti climatici, dalla trasformazione del paesaggio in spazio simbolico all'attribuzione agli oggetti e ai gesti della quotidianità di significati diversi da quelli funzionali, nel tentativo di oltrepassare quel confine che limita l'agire dell'uomo tra cielo e terra.
Alla sua seconda edizione, la mostra è realizzata dall'Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale del ministero della Cultura in collaborazione con l'Istituto Italiano di Cultura di Madrid e proseguirà nelle prossime tappe a L'Avana e a New York fino a giugno 2024. Il grande progetto artistico, a cura di Stefania Baldinotti, Dominique Lora e Micol Di Veroli, vede il coordinamento scientifico di Leandro Ventura, storico dell'arte e direttore dell'Istituto, e di Stefania Baldinotti, antropologa e responsabile del laboratorio di antropologia visiva; l'organizzazione è a cura di Glocal Project Consulting e il progetto è realizzato con la collaborazione delle comunità patrimoniali della 'Rete delle Grandi Macchine a Spalla' e della 'Cerca e cavatura del tartufo', entrambi iscritti dall'Unesco nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità.
Il progetto espositivo polimediale - video, foto, docufilm - è realizzato dai designers di Openlab Company, coordinati da Luca Ruzza, ed è orientato alla creazione di una nuova modalità narrativa di grande impatto emotivo e comunicativo, che attraverso i diversi linguaggi tecnologici mira all'immersività come esperienza di fruizione totale.