Martedì 24 Dicembre 2024

Le Vie dell'Amicizia, Ravenna festival in Giordania e Pompei

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(ANSA) - ROMA, 05 LUG - Alla generosità del popolo giordano, che nell'ultimo decennio ha accolto centinaia di migliaia di profughi siriani (e non solo), rende omaggio il concerto che Riccardo Muti dirige domenica 9 luglio a Jerash, nel teatro romano della "Pompei d'Oriente". Non a caso, dopo il debutto al Pala De André di Ravenna (7 luglio) e l'appuntamento in Giordania, questa edizione de Le vie dell'Amicizia raggiungerà il Teatro Grande dell'antica Pompei, martedì 11 luglio. Su tutti e tre i palcoscenici, la direzione di Muti unirà l'Orchestra Giovanile Luigi Cherubini e il Coro Cremona Antiqua a musicisti giordani nel II atto da Orfeo ed Euridice di Gluck con il controtenore Filippo Mineccia, in "Casta diva" dalla Norma di Bellini con il soprano Monica Conesa e nel Canto del destino di Brahms. A queste pagine si intervallano momenti musicali che hanno radici nel vicino e medio Oriente, da un antico inno mesopotamico a canzoni del Novecento su antichi versi, affidate agli artisti siriani Mirna Kassis e François Razek-Bitar e alle voci giordane Ady Naber e Zain Awad.
    Nell'anno in cui il Festival ha colto l'occasione del centenario della nascita di Calvino per intitolare la propria XXXIV edizione Le città invisibili, il fil rouge del comune passato romano e del patrimonio archeologico lega due città a lungo sepolte - l'una dalla cenere del Vesuvio, l'altra dalle sabbie del deserto - a Ravenna. In Giordania, Ravenna Festival visiterà anche il campo rifugiati di Za'atari, al confine con la Siria, per un momento musicale con artisti siriani della diaspora e musicisti residenti nel campo, a cui saranno portati in dono nuovi strumenti.
    Lo Schicksalslied op. 54 che Brahms modellò su versi di Hölderlin, già parte del programma dell'ormai storico primo concerto dell'Amicizia a Sarajevo, è una meditazione sul destino dell'uomo, sul rapporto con il divino e sul mistero della morte.
    Il dubbio insolubile si fa musica anche nella partitura dell'Orfeo ed Euridice di Gluck, il cui protagonista varca il confine oltre la morte per riportare a sé l'amata; lo stesso dubbio attraversa la preghiera di Norma alla luna, la sua invocazione alla pace. Una risposta si leva forse nell'estatica luce che chiude il canto di Brahms, quasi un messaggio di redenzione e di speranza. Ombre e luci, rapimento e preghiera si intrecciano anche nei cinque brani proposti dai cantanti siriani e giordani. Arriva da lontano l'Inno di Nikkal, la più antica notazione musicale al mondo: un'invocazione alla dea dei frutteti su una tavoletta in cuneiforme del 1400 a.C. rinvenuta nella città urrita di Ugarit, nella Mesopotamia settentrionale.
    Lamma Bada Yatahanna("Quando apparve come un'onda"), tradizionale canto arabo del genere poetico-musicale muwashahah, è una contemplazione della bellezza della persona amata, mentre Ya Tuyour, canzone che il musicista egiziano Mohamed el-Qasabgi compose ispirandosi a Strauss pur mantenendo forme e modi arabi, chiede agli uccelli di farsi ambasciatori dellostruggimento romantico. È invece l'amore per la terra natia al centro di Raccontami del mio paese dei fratelli libanesi Assai e Mansour Rahbani e la compositrice Dima Orsho ha creato Chi è stato dimenticato sulle rive dell'Eufrate su un'antica poesia siriana tramandata oralmente nella regione fra Tigri e Eufrate.
    Il progetto Le vie dell'Amicizia è sostenuto dal Ministero della Cultura e dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, che, in linea con la strategia di rafforzamento della cooperazione culturale tra Italia e Giordania, aprirà ad Amman un nuovo Istituto Italiano di Cultura. Il dialogo fra Italia e Giordania si compie anche nel segno del mosaico, attraverso lo scambio intessuto dal Comune di Ravenna con la città giordana di Madaba, dove si conservano straordinari mosaici bizantini e omayyadi; un'altra preziosa tessera del viaggio che parte dal Pala De André, dove l'evento è possibile grazie a La Cassa di Ravenna Spa. Il concerto a Jerash può contare sul supporto dell'Ambasciata d'Italia ad Amman, sul sostegno della Regione Emilia-Romagna e sulla collaborazione con il Jordan Italian Forum for Cooperation. L'appuntamento presso l'antica città di Pompei - organizzato grazie alla collaborazione con il Parco Archeologico di Pompei e con RAI Cultura, che riprenderà il concerto per trasmetterlo sulla prima rete - è interamente finanziato da Caruso, A Belmond Hotel di Ravello. (ANSA).
   

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