L'estate di Vienna è all'insegna dell'arte nel verde: i parchi Belvedere e Volksgarten, il MuseumsQuartier e i giardini del MAK aprono le loro porte a mostre e installazioni contemporanee all'aria aperta e a ingresso libero. E' la filosofia della capitale austriaca, attenta alla fruizione degli spazi verdi in città, arricchita dall'amore per l'arte pubblica; ma è anche l'occasione per celebrare i 300 anni del Belvedere e i 200 anni del Volksgarten, il più antico parco di Vienna. Aperto nel 1823, il Volksgarten venne concesso dalla famiglia imperiale ai cittadini come luogo di svago e oasi verde nel cuore della città. Tra alberi e piante di rose si erge il Tempio di Teseo, che in origine ospitava la scultura di Teseo di Antonio Canova, fino a quando questa fu trasferita nel 1890 al Kunsthistorisches Museum, dove si trova ancora oggi. Ogni estate nel Tempio si organizzano mostre di arte contemporanea: quest'anno fino al 9 gennaio 2024 si può ammirare l'installazione 'SpaceMosque' dell'artista pakistano-americano Saks Afridi, che nell'opera affronta la questione: "Cosa succederebbe se tutte le nostre preghiere si avverassero? Prevarrebbe la moralità o l'egoismo?".
L'altro omaggio è ai giardini del Belvedere: sin dalla loro apertura al pubblico nel 1780 sono stati utilizzati come luoghi di svago e di aggregazione. La ricorrenza del 300esimo anniversario del Belvedere Superiore ha dato vita alla mostra 'Public Matters', per sottolineare che i suoi giardini sono anche luoghi d'arte. Fino al primo ottobre, 32 sculture contemporanee sono esposte accanto alle opere storiche presenti nelle tre sedi del Belvedere, con installazioni site-specific e altre già esistenti di artiste e artisti internazionali e locali, che collegano tutti i giardini del museo lungo un unico percorso: dal cortile del Belvedere Inferiore ai grandiosi giardini barocchi del Superiore e al giardino di sculture moderniste del Belvedere 21.
Il MuseumsQuartier, una delle più estese aree culturali al mondo, ha un'anima sempre più green: d'estate il grande piazzale interno del quartiere diventa un luogo d'incontro ricercato da viennesi e visitatori, dove ci si può fermare a un tavolino all'aperto dei tanti locali o su uno degli iconici divani colorati, giocare a bocce o mangiare un gelato, circondati dal verde di arbusti, alberi e cespugli. Anche i cortili interni sono decorati con angoli green grazie al progetto 'MQ in morphosis' di Anna Detzlhofer, che prevede in 3 anni un tema di rinverdimento specifico per ciascuno delle location del quartiere dei musei. Grande attenzione viene data alla resistenza delle piante al clima e al mantenimento del progetto durante tutto l'anno. In particolare sul piazzale centrale sorgerà il 'Parlamento degli alberi del clima', 10 arbusti particolarmente resistenti ai cambi climatici, con pannelli informativi. Tra le novità di quest'estate c'è anche l'apertura al pubblico del giardino del MAK, il Museo di Arte Applicata, dove negli orari di apertura ci si può sdraiare sul prato tra le sculture oppure sedersi su panchine create dal designer Christoph Wimmer-Ruelland.
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