Domenica 24 Novembre 2024

Un palazzo del '500 custodirà i bronzi di San Casciano

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I bronzi di San Casciano, così straordinari da essersi meritati una prima esposizione al Quirinale, avranno un loro museo in cui essere ammirati. Sarà costituito nel Palazzo dell'Arcipretura di San Casciano dei Bagni, acquistato dallo Stato per destinarlo a sede del museo che ospiterà sia i bronzi che gli altri reperti provenienti dallo scavo del Bagno Grande e dalle ricognizioni archeologiche del territorio. "Non io, ma gli esperti dicono che questi reperti sono il più importante ritrovamento dopo i bronzi di Riace" ed è quindi giusto che "San Casciano possa avere un museo importante che diventi polo attrattivo per il turismo in quest'area che è molto bella. Siamo il governo del fare e mattone su mattone costruiamo il nostro futuro " ha detto il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano che oggi ha assistito alla firma del rogito con cardinale Augusto Paolo Lojudice, vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza. L'immobile cinquecentesco, esempio dell'architettura rinascimentale toscana, conosciuto come Palazzo dell'Arcipretura, era stato realizzato dalla famiglia Parracciani nel 1580 per destinarlo alla residenza dei sacerdoti di San Casciano. Il palazzo diventerà il luogo di conservazione ed esposizione dei reperti provenienti dal complesso santuariale legato alle acque termali. Sangiuliano ha posto l'accento sulla particolarità di questi reperti, e del luogo in cui sono stati ritrovati, che segnano "l'età della transizione tra il mondo etrusco e il mondo romano, due lingue che si contrappongono e l'incontro tra queste due civiltà". L'acquisto dell'immobile, a 660mila euro, sarà quindi solo l'inizio della valorizzazione del ritrovamento: "metteremo ulteriori risorse affinché San Casciano possa avere un museo importante" ha promesso il ministro che ha ringraziato, tra gli altri, l'archeologo ed etruscologo Jacopo Tabolli: "il merito è tutto suo, del nostro Indiana Jones!" ha scherzato. "Non possiamo che rallegrarci di questo passaggio di un bene che diventerà di fruizione pubblica che porterà ad una valorizzazione del territorio e un'attrazione per tutti quelli che vorranno conoscere la bellezza di questi reperti che dopo tantissimi anni sono venuti alla luce" ha detto il vescovo di Montepulciano. L'accordo triennale per la valorizzazione e promozione del patrimonio archeologico di San Casciano dei Bagni, che ha previsto ricerche e scavi nell'area delle acque termali del Bagno Grande da cui sono emersi gli straordinari bronzi, contempla anche la costituzione di un'area archeologica e, oltre al museo, di un hub internazionale di ricerca.

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