Domenica 24 Novembre 2024

Colore e segno, i tempi sospesi di Federico Zimatore

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(ANSA) - ROMA, 19 GIU - C'è stato un tempo, non molto tempo fa, in cui tutto si è fermato. Il futuro è parso congelato e il presente, senza più coordinate di comportamento praticabili, animato all'improvviso da abitudini di un passato lontano.
    L'immobilità obbligata ha frenato i gesti, gli incontri, i viaggi. Il silenzio, prima coperto dal frastuono della quotidianità, ha preso il sopravvento. Su quanto è accaduto durante questa sospensione della vita personale e collettiva prova a dare una risposta artistica Federico Zimatore, autodidatta della pittura da alcuni decenni impegnato in un percorso che fa dell'informale e della sperimentazione di tecniche diverse il suo principale ambito di ricerca.
    Romano, 53 anni, Zimatore apre al pubblico il suo studio in via Severano per tre giorni, dal 23 al 25 giugno, e in seguito su prenotazione, mostrando una quarantina tra tele e cartoni ai quali si è dedicato negli ultimi due anni e mezzo. Tempi sospesi è, appunto, il titolo di questo Open Studio, una sorta di bilancio del periodo di coprifuoco planetario. I temi che in precedenza erano lontani anni luce dal figurativo qui si trasformano lasciando spazio ai contorni di sembianze umane, abbozzate o riempite di colore, sequenze di forme che sembrano piuttosto ombre, segni di volti che rimandano alla lezione dei grandi maestri italiani tra le due guerre.
    "Ho voluto appunto descrivere lo stato d'animo di questo tempo sospeso in cui tutti ci siamo sentiti diversi, messi davanti a uno specchio interiore che ci ha restituito riflessi di noi che non immaginavamo", dice Zimatore. La mostra è anche l'occasione per accennare antologicamente alle fasi precedenti del suo percorso artistico, dalle grandi tele materiche percorse da spaghi e nodi su colori a tinte forti stesi a colpi di spatola, agli alberi e alla natura riletti in chiave astratta, ai ricordi trasfigurati dei viaggi all'estero, fino alle barche stilizzate e al mare, tema da sempre ricorrente, ai quadri 'a matrice economica' intitolati Scappo via, Eurodollaro e Profondo Rosso ispirati alla crisi finanziaria mondiale di inizio millennio. (ANSA).
   

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