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Mimmo Paladino, la sua arte degli ultimi 15 anni a Cannobio

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(ANSA) - CANNOBIO, 16 GIU - Palazzo Parasi di Cannobio, sul lago Maggiore in Piemonte, ospita dal 24 giugno all'8 ottobre la mostra 'Non avrà titolo', curata da Lorenzo Madaro che ha riunito i dipinti di grande e medio formato degli ultimi quindici anni di produzione artistica del maestro Mimmo Paladino. Nell'esposizione sono presenti anche alcune opere realizzate negli ultimi mesi, a conferma dell'estrema vitalità della ricerca di Paladino e della sua capacità di costruire immagini e di tracciare nuovi itinerari, dalle arti visive al teatro e al cinema, rimanendo fedele al proprio lessico. "Il titolo della mostra - spiega il curatore Lorenzo Madaro - riecheggia una delle sue opere storiche e intende proprio rivelare l'idea di presente e di futuro custodita nei suoi lavori, in cui teste, tracce e segni arcaici si stratificano e cambiano direzione ritornando costantemente nonostante siano oggetto di persistenti metamorfosi e riflessioni. Le sue sono icone di un tempo dilatato - prosegue il professor Madaro - di cui non si possono rintracciare gli estremi cronologici o geografici, ma sono riconoscibili a tutti, poiché sono universali, appartenendo a un discorso sulla pittura che Paladino traccia in particolar modo dagli anni Settanta". La pittura per Paladino è un fatto mentale: la sua arte si concentra sullo spazio, lo attraversa e lo trasforma. Altre volte lo stravolge e poi lo ricompone combinando diversi linguaggi: disegno, scultura, spazio, materia, metamorfosi e anche assenza, come l'opera scelta dall'artista e dal curatore come immagine simbolo della mostra. La mostra è aperta da mercoledì a domenica in questi orari: mercoledì 16.30-18.30, giovedì 10-13, venerdì e sabato 10-13.00 e 16.30-18.30 e la domenica 10-13. Preludio alla mostra è un'altra opera di Paladino, presente sul lungo lago di Cannobio: è un grande cavallo, una monumentale scultura che sorveglia lo spazio circostante. Scarno, essenziale, rigoroso nelle sue forme, connette la dimensione del sogno e quella della riflessione sulla storia. (ANSA).
   

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