Nel 2023 proseguirà "con forte intensità", la ripresa della domanda internazionale turistica che si stima in crescita del 21,9 per cento rispetto al 2022 completando il recupero del periodo pre covid (99,4 per cento rispetto al valore 2019). Si stima la realizzazione di un Pil turistico di circa 100 miliardi di euro di cui il 25 per cento nel territorio meridionale. E' quanto emerge dallanalisi realizzata da SRM Centro Studi collegato a Intesa Sanpaolo e presentato a Napoli in occasione dellevento Turismo al Sud. Questo sarà lanno del definitivo accantonamento degli effetti della pandemia ha detto Massimo Deandreis, direttore generale SRM -i dati dicono che cè una grande ripresa non solo degli arrivi nazionali ma anche esteri e che cè una ripresa molto significativa anche del fatturato degli alberghi. Ma tuttavia bisogna sottolineare che il Mezzogiorno, riferito alle statistiche europee, si posiziona bene ma non è in testa, non è nelle primissime regioni e questo significa che cè margine di crescita soprattutto nella sinergia con cultura, agroalimentare e ambiente che costituiscono il triangolo virtuoso del turismo soprattutto al Sud, si deve allargare la stagionalità anche a periodi periferici che significano arrivi distribuiti e impatto economico crescente sul territorio ché è lobiettivo. Dallo studio emerge inoltre che le imprese turistiche del Sud stanno comprendendo la sfida della sostenibilità e della digitalizzazione: il 46 per cento delle imprese meridionali intende accrescere gli investimenti su tali obiettivi che ad oggi nel solo Mezzogiorno si stimano essere pari a 170 milioni di euro e nel prossimo triennio le imprese indicano una crescita di tali investimenti di oltre il 7 per cento. Le priorità che le imprese del Sud pongono alla governance pubblica per favorire la competitività del Paese sono la semplificazione burocratica, linfrastrutturazione tecnologica e digitale e un sistema formativo specializzato e di qualità.
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