(ANSA) - ROMA, 04 MAG - Imponente e dolcissima allo stesso tempo, con la veste che scende in morbidi drappeggi sino ai piedi e il bambino sorretto mentre le scapita con i piedini su una gamba. Erano secoli che la Madonna con il Bambino, per tutti la Madonna del parto, non brillava così nella sua nicchia nella basilica di Sant'Agostino in Campo Marzio. Capolavoro rinascimentale di Jacopo Sansovino, commissionata intorno al 1520 dalla famiglia Martelli e nei secoli, soprattutto a partire dlal'800, divenuta oggetto devozionale per donne, mamme e giovani in cerca di un figlio, si mostra oggi in tutta la sua bellezza dopo il restauro bio promosso dalla Soprintendenza Speciale di Roma, in collaborazione con Intesa Sanpaolo nell'ambito del programma Restituzioni Monumentali. "E' una scultura bellissima, sulla quel si sentono le influenze di Raffello e Michelangelo e custodita in una chiesa che è essa stessa un libro d'arte, con opere che vanno dal '400 all'800 - racconta la Soprintendente Daniela Porro - Sansovino guardava in paricolare alla statuaria antica e si era ispirato a un Apollo citaredo". Le pratiche devozionali, dalle decine di candele e lumini posti intorno a lei, l'uso di toccarla spalmando olii profumati e vestirla di monili e corone, oltre al tempo e alle polveri, avevano però fortemente oscurato e segnato il suo marmo di Carrara. L'intervento di restauro, condotto dalla restauratrice Anna Borzomati, è durato sei mesi e ha visto l'impiego anche di una metodologia non tradizionale e all'avanguardia, come l'utilizzo di particolari batteri.
Coltivati al Laboratorio Oem dell'Enea, sono stati resi affamati proprio delle sostanze che ricoprivano l'opera, così da eliminarle senza danneggiarla e senza l'uso di solventi chimici, nel pieno rispetto di ambiente e fruitori. (ANSA).