L'omaggio a Emilio Vedova e Robert Capa, la prima personale in Italia del giapponese Shimabuku, l'approfondimento per conoscere cosa ci lega agli antichi in un viaggio dall'arte del passato a quella contemporanea, gli scatti finalisti del World Press Photo: sono le mostre che aprono in questa prima settimana di maggio.
ROMA - Circa 300 pezzi tra opere greche, romane, etrusche e italiche, medievali, moderne e contemporanee, alcune esposte per la prima volta, compongono la mostra L'istante e l'eternità. Tra noi e gli antichi, dal 4 maggio al 30 luglio al Museo Nazionale Romano. Il progetto espositivo, ideato e curato da Massimo Osanna, Stéphane Verger, Maria Luisa Catoni e Demetrios Athanasoulis, costruisce un ponte tra epoche diverse per documentare e rivelare le nostre radici. Storie di conflitto, cultura, identità, migrazione, ricordi di passati perduti e scorci di futuri vicini e lontani animano a Palazzo delle Esposizioni dal 5 maggio al 4 giugno la mostra del World Press Photo. I 24 vincitori e le 6 menzioni d'onore sono stati selezionati tra 3.752 voci provenienti da 127 paesi. Le opere premiate di questa edizione mostrano alcune delle storie più importanti del 2023 e altre più inosservate, scattate da fotoreporter e fotografi documentaristi di tutti i continenti.
Dal 4 maggio Spazio Giallo ospita Quel che viene per restare, mostra pensata come un'indagine collettiva su un ipotetico nuovo Giardino dell'Eden dentro un caos meraviglioso. Presente nel percorso una selezione di artisti e designer per offrire una visione stratificata del contemporaneo, da Silvia Giambrone a Marta Abbot fino alla storica Litografia Bulla.
MESTRE - Si intitola Rivoluzione Vedova la mostra allestita dal 5 maggio al 26 novembre a M9 Museo del '900. A cura di Gabriella Belli, ideata e progettata dalla Fondazione Emilio e Annabianca Vedova, l'esposizione sottolinea la costante attenzione di Vedova ai fatti del suo tempo. Saranno esposti, tra gli altri, alcuni fondamentali lavori del pittore veneziano connotati proprio dal forte legame con i drammatici eventi dell'epoca, come Diario partigiano, Diario di Corea, Praga 1968, Chi brucia un libro brucia un uomo, oltre al grande ciclo in continuum, compenetrazioni/traslati '87/'88 e i sette plurimi dell'Absurdes Berliner Tagebuch '64.
MATERA - Chiuderà il 30 giugno Innen und Aussen, la doppia personale di Sabino de Nichilo e Dario Molinaro alla Momart Gallery. A cura di Antonello Tolve, il percorso vede protagoniste le sculture dalle volumetrie morbide e ricercate, dai colori brillanti e dal gusto prettamente pop di De Nichilo in relazione alle pitture dalle atmosfere disarmanti di Molinaro, in cui figurano volti travolti da valanghe cromatiche.
AOSTA - Al Centro Saint-Bénin dal 6 maggio al 24 settembre Robert Capa. L'opera 1932-1954, mostra a cura di Gabriel Bauret, con Daria Jorioz. Esposte in 9 sezioni tematiche oltre 300 opere, selezionate dagli archivi dell'agenzia Magnum Photos, che copriranno in modo esaustivo la produzione del celebre fotografo, dagli esordi del 1931 alla morte avvenuta - per lo scoppio di una mina - nel 1954 in Indocina.
BOLZANO - Dal 5 maggio al 3 settembre Museion ospita Shimabuku. Me, We, a cura di Bart van der Heide. Si tratta della prima personale di questo artista in Italia, e della sua più ampia mostra europea allestita fino a oggi. Il percorso indaga l'approccio leggero e curioso con cui l'artista giapponese indaga il mondo, presentando una serie di lavori che vanno dai primi anni Novanta fino a oggi, ma anche con opere prodotte appositamente per questo spazio.
PRATO - Dal 6 maggio al Centro Pecci arriva Eccentrica. Le collezioni del Centro Pecci, un percorso in 4 sezioni - con un progetto espositivo firmato dallo studio di design Formafantasma - che rilegge le opere raccolte dal Centro selezionando 55 tra le oltre 1200 opere acquisite o donate dal 1988 a oggi. Nello stesso giorno apre anche la prima mostra personale in un'istituzione italiana della fotografa Lina Pallotta, dal titolo Volevo vedermi negli occhi. A cura di Michele Bertolino e Elena Magini, la mostra presenta una selezione delle fotografie del progetto Porpora, scattate a Porpora Marcasciano, attivista trans.
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