GENOVA - Ci sono i volti e la società di Palermo, le scene di crimine e le vittime della mafia, poliziotti, magistrati che simboleggiano la lotta della società civile contro Cosa Nostra, contro la corruzione, la violenza e la criminalità organizzata, assieme alle immagini della quotidianità, a donne e bambini fotografati nei loro quartieri che descrivono la miseria di una città che sembra abbandonata al suo destino. È questo il filo rosso della mostra "Letizia Battaglia sono io", dal 29 aprile al 1 novembre nel Sottoporticato di Palazzo Ducale.
"Questa è una mostra unica, direi 'polifonica' - ha spiegato il curatore Paolo Falcone - dove si cancellano cronologie e tematiche per raccontare l'opera unica di Letizia Battaglia. La sua grandezza non è solo l'essere fotografa ma tutte le sue sfaccettature: l'essere attivista, militante, ambientalista, paladina dei diritti civili e di quelli delle donne, fondatrice di riviste e giornali che, per esprimere le sue curiosità, intraprende grandi battaglie. La mostra si apre con lo sguardo di una bambina per chiudersi con l'ultima produzione, il progetto per Lamborghini che abbiamo reso museale".
In mostra fotografie in bianco e nero di grande formato che "fluttuano" in uno spazio praticamente inedito: il sottoporticato che, liberato dalle paratie, è tornato alla struttura originaria "Questa mostra è uno dei punti più alti del percorso che stiamo facendo attorno alle donne artiste, alle donne impegnate - spiega Serena Bertolucci, direttore di Palazzo Ducale - ed è straordinaria non solo per la grande quantità di opere esposte ma perché instaura, caso unico, un dialogo particolare con il luogo dove viene esposto. Il sottoporticato torna alla sua purezza medievale e parla quasi lo stesso linguaggio dell'arte di Letizia". Tra le peculiarità il dépliant che accompagna i visitatori della mostra dove sono riportate le dida "per permettere - conclude Bertolucci - un incontro più ravvicinato con le fotografie, quasi smaterializzato". La mostra è realizzata da Civita Mostre e Musei con l'Archivio Letizia Battaglia, Fondazione Falcone per le Arti e Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura. (ANSA).