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Da Guttuso a Cascella, L'arte italiana verso Israele

ROMA  - Opere di alcuni dei più importanti artisti, insieme a nomi emergenti nell'arte contemporanea di 75 anni fa, fra i quali Pietro Cascella, Renato Guttuso, Giuseppe Capogrossi, Carla Accardi, Eva Fischer, Toti Scialoja, Pietro Sadun, Afro Basaldella, Carlo Levi, Corrado Cagli, Salvatore Scarpitta, Renzo Avigdor Luisada, Antonio Sanfilippo, Pietro Consagra, sono il cuore della mostra Roma 1948 - Arte italiana verso Israele, a cura di Davide Spagnoletto e Giorgia Calò, al Museo Ebraico dal 27 aprile al 10 ottobre.
    Un'esposizione che riporta in Italia molte delle opere che nel 1948 pittori e scultori offrirono per la Mostra d'Arte pro nuovo Stato d'Israele, organizzata nella Galleria d'Arte Antica a Palazzo Torlonia, in sostegno dell'allora appena proclamata indipendenza dello Stato di Israele. "Non conoscevo la storia di questi artisti italiani che hanno mandato queste opere in Israele. Ho sempre pensato che la nascita dello Stato di Israele fosse un fatto doveroso, necessario, importante e fondamentale per tutto il genere umano" ha detto il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano all'apertura della mostra.
    L'iniziativa del 1948 era nata in poche settimane e raccolse oltre sessanta artisti, alcuni dei quali erano stati colpiti direttamente dalla persecuzione nazifascista. Furono affiancati da un comitato d'onore che riuniva personalità della cultura come Giulio Carlo Argan, Alberto Moravia e Lionello Venturi e del mondo ebraico come Vitale Milano, presidente della Comunità Ebraica di Roma. L'anno successivo, proprio per iniziativa degli artisti, con il sostegno di alcune istituzioni ebraiche, molte delle opere furono donate al Tel Aviv Museum of Art per formare un nucleo di arte contemporanea italiana nel neo Stato d'Israele.
    "Questi artisti subito dopo la seconda guerra mondiale si sono uniti in un messaggio comune e sentito per lo Stato d'israele - ha spiegato Ruth Dureghello, presidente della Comunità Ebraica di Roma -. Un messaggio che non potevamo non accogliere nel festeggiare i 75 anni di Israele. È una storia unica e straordinaria che si fa foriera prima della politica e delle istituzioni di un messaggio di condivisione, cultura libertà e pace". Per l'ambasciatore israeliano in Italia Alon Bar è un grande onore "essere qui in un giorno così significativo per il mio paese, quello in cui festeggiamo i 75 anni di indipendenza". L'esposizione del 1948 fu "un'iniziativa unica, organizzata poche settimane dopo la nostra dichiarazione d'indipendenza per sostenere il giovane Stato a prova del legame fra i due Paesi". Questa mostra poi "è anche la grande occasione per ammirare il grande fermento artistico che c'era in Italia in quegli anni".
    La mostra è realizzata sotto gli auspici della Comunità ebraica di Roma e della Fondazione per il Museo ebraico di Roma, in collaborazione con il Tel Aviv Museum of Art, con il contributo del Mic - direzione generale Educazione, Ricerca e Istituzioni culturali, e dell'ambasciata d'Italia - Tel Aviv e con il patrocinio dell'ambasciata d'Israele in Italia e dell'assessorato alla Cultura di Roma Capitale. 
   

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