Dieci milioni di euro per l'anno in corso e per il prossimo e agevolazioni fiscali e previdenziali: sono gli incentivi previsti dalla proposta di legge per la promozione dei "cammini" come itinerari culturali.
La proposta che inizia oggi l'iter al Senato, con l'avvio della discussione in sede redigente porta la firma del senatore della Lega Roberto Marti, è anche frutto dell'eredità della scorsa legislatura che si era già occupata del tema con l'approvazione unanime di una risoluzione e che tiene conto dell'esame, in sede referente, del disegno di legge di delega al governo in materia di cammini.
Molteplici gli obiettivi della proposta che punta a tutelare luoghi e dei siti di interesse storico, culturale, religioso e naturalistico interessati dai percorsi, valorizzando anche i borghi limitrofi e rilanciando l'attività dei territori interessati anche per le attività di accoglienza ma anche per "il dialogo interculturale e interreligioso", lo sviluppo di un turismo lento, la promozione di corretti stili di vita, la tutela dell'ambiente e del paesaggio.
Per sostenere questi percorsi la proposta prevede una serie di organismi di supporto: una Cabina di regia, presieduta dal ministro della Cultura, che si occuperà, tra l'altro, di realizzare una mappa dei sentieri percorribili e di aggiornarla ogni due anni, e un "tavolo permanente" di consultazione, che metterà in collegamento i componenti della cabina di regia con i rappresentanti degli operatori del settore culturale e di quello turistico, del Terzo settore, delle istituzioni religiose, dei disabili, nonché esperti in materia di cammini. L'idea è anche quella di prevedere una serie di azioni di promozione, come campagne informative ed la collocazione di opere d'arte di giovani artisti nei cammini.
Infine le agevolazioni: ai titolari di redditi d'impresa e degli enti del Terzo settore, ai quali saranno affidate con "atto dell'autorità pubblica la gestione e la manutenzione dei cammini inseriti nella Mappa", verrà riconosciuto, per gli anni 2023 e 2024 e in via sperimentale, un credito d'imposta del 60% delle spese di gestione e manutenzione sostenute annualmente. La misura ha un plafond di 5 milioni di euro, lo stesso prevista per l'esonero dal versamento dei contributi previdenziali del 30%: sono esclusi, però, i contributi contro gli infortuni sul lavoro.