Si chiama Urbs Scripta ed è il primo festival dedicato ai graffiti storici mai realizzato in Italia, anche se per dimensioni, carattere e varietà di proposte costituisce un'esperienza unica nel panorama europeo. Quattro giorni - da giovedì 13 aprile alla successiva domenica 16 - interamente dedicati ai luoghi, ai significati, allo studio e alla scoperta dei graffiti storici veneziani, che (a partire da un caso isolato "di importazione" dell'XI secolo, il celebre Leone del Pireo situato davanti all'Arsenale) coprono seicento anni di storia, dalla fine del Trecento al secondo dopoguerra.
Navi, cronache, giochi, figure umane; slogan per l'elezione dei dogi o lamentazioni dei prigionieri; giochi, nomi, croci e date: un insieme straordinario di presìdi di memoria, disseminato lungo tutta Venezia e le sue isole nelle chiese, nei palazzi, sui monumenti, che è parte della storia viva lasciata sulle pietre dalle persone comuni (in un modo che forse non ha eguali in nessun altro luogo, per estensione e bellezza), che nel raccontare le loro storie rendono improvvisamente i monumenti della città portatori di significati più profondi e diversi, senza smentire tuttavia mai la storia ben più sontuosa, scritta da dogi, artisti, poetesse, regine e capitani da mar alla conquista dell'Oriente.
Il Festival dei graffiti veneziani trova nello scrittore Alberto Toso Fei e nella storica e divulgatrice Desi Marangon la direzione artistica e scientifica. L'iniziativa prevede sessioni di visita al Fontego dei Tedeschi, a Palazzo Ducale e al Lazzaretto Nuovo; un convegno all'Ateneo Veneto nel quale è previsto l'intervento del professor Carlo Tedeschi dell'Università di Chieti, uno dei massimi esperti di graffiti storici, e un dibattito sul tema dell'occupazione degli spazi pubblici delle città, oltre a una mostra documentaria e una caccia al tesoro lungo le calli che, a partire dalle Procuratie Vecchie, sede di The Human Safety Net, permetta ai partecipanti di conoscere e divertirsi.
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