(di Ida Bini) (ANSA) - CITTÀ DEL VATICANO, 07 APR - A Pasqua i Musei Vaticani aprono al pubblico la mostra "L'amor di Michelagnolo e la fatica insieme. I calchi delle tre Pietà", dedicata alle tre celebri sculture del maestro fiorentino: Pietà Vaticana, Bandini e Rondanini. L'esposizione, aperta al pubblico fino al 6 gennaio 2024, è allestita all'ingresso della Pinacoteca Vaticana e permette di ammirare la straordinaria arte plastica del Buonarroti attraverso tre calchi in gesso realizzati tra l'800 e il '900.
"La mostra nasce - spiega Barbara Jatta, direttrice dei Musei Vaticani - con l'intento di offrire al pubblico dei musei uno spunto di riflessione attraverso le tre commoventi Pietà del grande maestro fiorentino, realizzate al servizio della Fede".
Grazie al prestito della Gipsoteca del Liceo Artistico di Porta Romana a Firenze e ai due manufatti delle collezioni Vaticane, i tre calchi michelangioleschi si riuniscono in questa mostra, che è stata presentata nel 2022 prima al Museo dell'Opera del Duomo di Firenze e poi al Palazzo Reale di Milano.
Collocate una vicina all'altra, le tre preziose opere in gesso offrono l'opportunità di studiare l'evoluzione dell'arte di Michelangelo e la sua maturazione spirituale: dalla prima giovinezza, quando a Roma scolpì l'opera di impronta classicista della Pietà Vaticana, ora nella navata laterale nord della Basilica di San Pietro, alla piena maturità espressa nella Pietà Bandini di Firenze e, dopo 60 anni, ormai anziano, quando scolpì la Pietà Rondanini del Castello Sforzesco di Milano. Il calco della Pietà di San Pietro della Città del Vaticano fu realizzato nel 1975 da Ulderico Grispigni nel Laboratorio Calchi e Gessi dei Musei Vaticani. Il busto venne realizzato quando la scultura originale della Pietà venne tolta per essere riparata dopo un atto vandalico nel 1972. Il calco della Pietà di Santa Maria del Fiore a Firenze, la Pietà Bandini, risale al 1882 e l'autore è Oronzo Lelli. Infine, il calco della Pietà Rondanini fu commissionato nel 1953 al formatore milanese Cesare Gariboldi, con l'intento di determinare l'ubicazione ideale per la scultura, conservata dal 1952 nel Castello Sforzesco.
La mostra è inserita nel percorso espositivo dei Musei Vaticani e l'ingresso è gratuito. (ANSA).