Gli elementi usati per la produzione dell'arte diventano arte stessa. E' l'archivio personale di Omar Hassan, l'artista italo-egiziano che ha portato le sue opere in mostra nel Palazzo Reale di Palermo, grazie alla Fondazione Federico II. Da più di 10 anni Omar ricopre le pareti del suo studio con della tela di cotone, anche tavoli e pavimenti. "Tela che diventa così il mio vero muro di lavoro - racconta durante la presentazione della mostra Punctum - Le opere hanno come titolo una data. Il periodo che va da quando installo la tela al muro a quando la tolgo e la colloco in un vero telaio. Così che questi quadri siano realmente la traccia nel tempo dei gesti che stanno dietro la ricerca artistica". Nel futuro queste opere creeranno gli archivi dei suoi muri di lavoro. "Il tempo della mia arte, il tempo della mia vita rimangono impresse nelle tele, di cui rivesto il mio studio - aggiunge Omar Hassan - Nulla nell'atto creativo è superfluo e secondario. Nulla della vita di ciascuno è secondario. L'atto finale dell'opera è solo una parte della vita dell'opera. L'atto creativo non va mai annullato. Come i grandi atleti che dedicano un'intera vita alla preparazione sportiva in vista dell'atto finale che è il riconoscimento. Atto che dura un minuto sul podio per ritirare il premio e scattare alcune foto, ma che presuppone un'intensa e lunga preparazione. L'atto finale dell'attività di un atleta e della sua premiazione, presuppone una grande passione. La motivazione, l'impulso artistico, comunque, non è generato dall'obiettivo di vincere, di avere successo, ma sempre dalla grande passione".
Caricamento commenti
Commenta la notizia