(ANSA) - TRIESTE, 12 MAR - Un dialogo aperto tra arte contemporanea e industria Made in Fvg: è il filo conduttore della mostra "Peripheral Memories", visitabile nello spazio espositivo Make di via Manin a Udine fino al 2 aprile. Attraverso espressioni dell'arte contemporanea, la collezione, di cui è curatrice Chiara Isadora Artico, valorizza il ruolo socio-culturale che alcune imprese hanno rivestito nella storia recente del Friuli Venezia Giulia. Ideato dall'associazione IoDeposito, il progetto ha coinvolto artisti italiani e internazionali che, a seguito di residenze artistiche in aziende partner, hanno creato opere capaci di filtrare la memoria collettiva di quei luoghi e di esplorare il denso intreccio di relazioni tra comunità, territorio e tessuto produttivo. Tra opere d'arte visiva, installazioni e live performance, ogni lavoro - spiegano i promotori - è frutto di una ricerca sugli immaginari collettivi dell'industria "Made in FVG". In mostra, le opere e le installazioni di Boris Beja (Slovenia), Deimion "Peim" van der Sloot (Olanda), Laura Santamaria (Italia), Neja Tomi? (Slovenia). I cerchi metallici dell'installazione "Carro" di Laura Santamaria richiamano l'importanza simbolica del ferro in Friuli Venezia Giulia, soprattutto come tramando di memorie e saperi artigianali tra generazioni. Il saper fare, la maestria nel lavorare la materia è anche tema di "Galeb", la serie di dipinti di Neja Tomi? che ritrae il restauro della storica imbarcazione slovena, connettendone il portato culturale-simbolico all'aspetto materiale. Il vento, il mare, il sale, sono per Boris Beja gli elementi distintivi del carattere della zona alto adriatica, rappresentandone la capacità di adattamento e di autentica apertura verso l'altro. L'olandese Peim van der Sloot riporta alla luce le storie nascoste di diverse imprese del monfalconese, incoraggiando lo spettatore a interpretare e a trovare un significato negli interventi grafici minimalisti dell'artista. (ANSA).
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