di Ida Bini (ANSA) - ROMA, 10 MAR - Hervé Guibert: This and More è la prima delle mostre in programma nel Museo di Arte Contemporanea Macro di Roma per la stagione espositiva di primavera-estate.
Promossa da Roma Culture e da Azienda Speciale Palaexpo e aperta al pubblico fino al 21 maggio, l'esposizione raccoglie nella sezione Aritmici una selezione di fotografie dello scrittore, giornalista e artista francese Hervé Guibert. Le opere esposte si allontanano dai soliti ritratti fotografici dell'artista francese e si concentrano piuttosto sull'esplorazione e sulla cattura dell'assenza dell'elemento umano; la mostra infatti ospita fotografie che non contengono volti ma oggetti inanimati e spazi domestici carichi di ricordi e di emozioni, dove la presenza umana è solo fuori campo. "Una buona fotografia - diceva Guibert - non è necessariamente quella che rende visibile una persona o un luogo, ma quella che è fedele alla memoria della mia emozione".
Le fotografie esposte, intime e riservate, offrono un approccio al ritratto in cui ciò che conta è quello che manca nell'immagine: gli spazi interni, carichi di sentimenti, invitano a immaginare le persone che li hanno vissuti e abitati.
La mostra, dunque, mette in evidenza tutto ciò che è soggettivo e invisibile in una fotografia, in cui si stratificano ricordi, aneddoti e assenze. Il progetto espositivo è curato da Anthony Huberman e realizzato in collaborazione con il CCA Wattis Institute for Contemporary Arts di San Francisco, da dove arriva la mostra, e con il KW Institute for Contemporary Art di Berlino, dove si sposterà dal 9 giugno al 20 agosto. Hervé Guibert: This and More è aperta al pubblico da martedì a venerdì, dalle 12 alle 19; sabato e domenica, dalle 10 alle 19.
L'ingresso è gratuito.
La stagione espositiva del Macro prosegue con altre mostre che dal 17 marzo al 27 agosto creeranno un nuovo percorso multidisciplinare tra le diverse sezioni del museo: Aritmici, Polifonia, Studio bibliografico, Musica da Camera In-Design e Retrofuturo. Si parte con la mostra After The Light che raccoglie disegni, acquerelli, tele e alcuni esperimenti scultorei di Jochen Klein, opere esposte con quelle di altri artisti che il pittore ha incontrato nel suo percorso: Julie Ault, Thomas Eggerer, Ull Hohn, Amelie von Wulffen e Wolfgang Tillmans che è anche co-curatore della mostra assieme a Luca Lo Pinto, direttore del Macro. La mostra What why WET? presenterà la storia editoriale di "WET: The Magazine of Gourmet Bathing", rivista fondata nel 1976 a Venice dall'artista, editore e scrittore Leonard Koren. Beethoven Was a Lesbian è la mostra dedicata alla ricerca musicale della compositrice e teorica Pauline Oliveros con pubblicazioni e registrazioni sonore che ripercorrono l'intera carriera di Oliveros, dai suoi primi lavori di improvvisazione a quelli successivi che usano anche dispositivi tecnologici. Tempus Fugit è la mostra ideata da Studio Temp che unisce riflessioni sul ritmo lavorativo, sulla cultura urbana con riferimenti visivi della provincia italiana.
Saranno inoltre presentate le opere di tre nuovi giovani artisti italiani - Monia Ben Hamouda, Beatrice Celli e Diego Gualandris - per la sezione Retrofuturo, che sta dando forma a una collezione dedicata alla nuova generazione artistica italiana.
(ANSA).