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Moravia in mostra, 'Non so perché non ho fatto il pittore'

TORINO - Rileggere Alberto Moravia nei testi in cui affronta la pittura, mettendo in luce uno dei tanti aspetti della curiosità intellettuale del grande scrittore. Nasce con questo obiettivo la mostra alla Galleria d'Arte Moderna di Torino, a cura di Luca Beatrice ed Elena Loewenthal. E' uno dei tasselli del progetto "Nato per narrare. Riscoprire Alberto Moravia", ideato dal Circolo dei lettori con la Gam e il Museo Nazionale del Cinema, in collaborazione con l'Associazione Fondo Alberto Moravia, Bompiani editore e le Gallerie d'Italia. Le arti visive rappresentano ben più di una passione per Alberto Moravia. I primi scritti d'arte datano 1934 per arrivare al 1990, anno della sua morte. "Se avessi dovuto scegliere tra la letteratura e la pittura, avrei optato per quest'ultima", dice Moravia in una intervista con Alain Elkann.

Non è l'unica occasione in cui lo scrittore sostiene di preferire la pittura, anche se non ha mai dipinto. Il padre era appassionato di pittura, la sorella Adriana Pincherle artista di una certa levatura nell'ambiente romano. Fin dagli anni '30, ma in particolare nel dopoguerra, artisti, scrittori, intellettuali, frequentano lo stesso ambiente e gli stessi luoghi, gli scambi sono all'ordine del giorno. In diversi romanzi l'arte compare tra le maglie delle vicende e in alcuni personaggi, come il pittore fallito Dino e il suo alter ego Balestrieri, modesto e datato, nell'opera La Noia. La mostra, allestita nello spazio Wunderkammer fino al 4 giugno, si propone come un'ideale collezione degli artisti che lo scrittore stimava e ai quali ha dedicato la propria penna e presenta circa 30 opere provenienti dalla Casa Museo Alberto Moravia di Roma oltre che da raccolte private e da un cospicuo nucleo di dipinti e disegni conservati alla Gam. Il doppio ritratto di Mario Schifano del 1983 apre il percorso in cui si incontrano anche i ritratti di Moravia fatti da Carlo Levi, Gisberto Ceracchini e Antonio Recalcati. Tra le opere esposte Candela e pacchetto di tre stelle di Renato Guttuso, Ballerina di Giuseppe Capogrossi, Bocca di magra della sorella dello scrittore Adriana Pincherle, Sul far della luna di Piero Guccione. Le opere scelte sono affiancate da frammenti di testi tratti dal volume di Alberto Moravia Non so perché non ho fatto il pittore a cura di Alessandra Grandelis, pubblicato da Bompiani nel 2017, da cui la mostra prende il titolo. Domani, giorno di apertura della mostra, al Circolo dei lettori Dacia Maraini aprirà il ciclo di riflessioni, letture, conversazioni e spettacoli sui romanzi, gli scritti, la figura di Alberto Moravia.

Con Maraini (in videocollegamento) dialogano l'editore e grande amico di Moravia Mario Andreose, la direttrice editoriale di Bompiani Beatrice Masini e Elena Lowenthal. Mercoledì 9 marzo alle Gallerie d'Italia, lo scrittore e giornalista Alain Elkann dialoga con Carmen Llera Moravia, vedova del grande autore. Il Museo del Cinema dedica a Moravia un'esposizione e una retrospettiva dei film tratti dai classici dell'autore. Nel foyer del Cinema Massimo, dal 12 marzo al 31 maggio sarà possibile ammirare 13 scatti di Angelo Frontoni, foto dal set del film Il disprezzo di Jean-Luc Godard, a sessant'anni dall'uscita, tratto dall'omonimo romanzo di Moravia. Quattro i film in programma: oltre a Il disprezzo, Il conformista di Bernardo Bertolucci, La ciociara di Vittorio De Sica e Gli indifferenti di Citto Maselli.

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