Martedì 26 Novembre 2024

Turismo spinge la filiera del cibo a record 580 miliardi

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ROMA - Magneti da frigo e mug? Il vero souvenir delle vacanze italiane si mangia o si beve mentre si ripensa nostalgicamente alle bellezze del nostro Paese sia che siano città d'arte, borghi oppure siti archeologici, spiagge e montagne. Come ricorda orgogliosamente la ministra del turismo Daniela Santanchè aprendo - assieme il ministro Francesco Lollobrigida e al presidente della Lombardia Attilio Fontana - l'evento della Coldiretti "Cibo e turismo, l'Italia che vince" al Teatro Manzoni di Milano "siamo la sola nazione di tutta Europa che ha 800 prodotti certificati e 5mila prodotti di tradizione artigianale, questo fa sì che siamo molto appetibili.
    Da noi i turisti vengono e non comprano più come souvenir T-Shirt e magliette ma vino, olio, formaggi e salumi. Quindi il turismo enogastronomico è un pilastro determinante per lo sviluppo dell'Italia, ha saputo tornare ai livelli pre-pandemia, toccando un valore di ben 5 miliardi di euro". Secondo la Coldiretti la ripresa del turismo dopo la pandemia spinge il cibo Made in Italy che diventa la prima ricchezza dell'Italia per un valore di 580 miliardi di euro nell'ultimo anno nonostante la crisi energetica legata alla guerra in Ucraina. Il ritorno alla piena attività delle attività di ristorazione e accoglienza, dai ristoranti agli agriturismi, ha avuto un impatto importante sul Made in Italy a tavola che vale oggi quasi un quarto del Pil nazionale e, dal campo alla tavola, vede impegnati ben 4 milioni di lavoratori in 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari, oltre 330mila realtà della ristorazione e 230mila punti vendita al dettaglio. Il cibo è diventato la voce principale del budget delle famiglie italiane e straniere in vacanza in Italia con circa 1/3 della spesa destinato per consumare pasti fuori ma anche per acquisto di alimenti o di souvenir o specialità enogastronomiche.
    Specialità che i visitatori esteri continuano peraltro a ricercare anche una volta tornati nei paesi di origine, con un importante effetto promozionale che spinge l'export nazionale.
    Il risultato è che le esportazioni agroalimentari Made in Italy hanno fatto segnare uno storico record nel 2022 raggiungendo il valore di 60 miliardi, secondo una proiezione Coldiretti su dati Istat. L'Italia, spiega Coldiretti, è così diventata leader mondiale del turismo enogastronomico potendo contare sull'agricoltura più green d'Europa di 5450 specialità sono ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni censite dalle Regioni, 316 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, la leadership nel biologico con circa 86mila aziende agricole biologiche e 25 mila agriturismi. In relazione ai provvedimenti dell'Ue sulle etichette del vino con gli alert per i rischi per la salute derivati dall'alcool e sulla possibile produzione di carne sintetica interviene invece Lollobrigida: "Questi provvedimenti sono i peggiori nemici, scelte pericolose per il mondo agricolo perché desertificano il nostro modello produttivo". "Per sostenere un settore cardine dell'economia e assicurare al Paese la sovranità alimentare serve ora raddoppiare da 5 a 10 miliardi le risorse destinate all'agroalimentare nel Piano nazionale di ripresa e resilienza spostando fondi da altri comparti per evitare di perdere i finanziamenti dell'Europa" dice il presidente della Coldiretti Ettore Prandini. (ANSA).
   

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