Da Orazio Gentileschi a Quayola, fino alla 'protesta creativa' di quattro giovani artiste iraniane: sono le mostre di questa settimana,
BERGAMO - "Salto nel vuoto. Arte al di là della materia" è allestita dal 3 febbraio al 28 maggio alla Gamec per esplorare il tema della smaterializzazione. Ultimo capitolo della Trilogia della materia, curata da Lorenzo Giusti e Domenico Quaranta, l'esposizione è divisa in tre sezioni tematiche - Vuoto, Flusso e Simulazione - e mette a confronto i lavori di alcuni grandi protagonisti e protagoniste della storia dell'arte del XX secolo e pionieri dell'arte digitale insieme ad autrici e autori delle generazioni più recenti.
BOLOGNA - Si intitola "Ways of seeing", la personale di Quayola in programma dal 3 febbraio al 31 maggio presso CUBO, il museo d'impresa del Gruppo Unipol, nella sede di Torre Unipol. A cura di Federica Patti, la mostra propone 'Storms', una serie di video e stampe, tra cui sei inedite realizzate appositamente per l'occasione, in cui l'artista conduce la propria ricerca sulla tradizione della pittura di paesaggio, esplorandone la sostanza pittorica attraverso tecnologie avanzate. Le opere di quattro giovani artiste iraniane (Pegah Pasyar, Reyhaneh Alikhani, Golzar Sanganian e Khorshid Pouyan), formatesi all'Accademia delle Belle Arti di Bologna, compongono la mostra "Voci dall'abisso", dal 2 al 5 febbraio alla Galleria di Palazzo Fava - Palazzo delle Esposizioni. Concepita come gesto di ribellione creativa ai drammatici fatti accaduti negli ultimi mesi in Iran, la collettiva fa emergere le singole personalità delle artiste, declinate in lavori condotti con le più diverse forme, dalla pittura a olio alla scultura, dalla grafica alle installazioni, dal riuso dei materiali al recupero dell'antica tecnica di tessitura kilim.
MURANO (Ve) - Al Museo del Vetro di Murano fino al 7 maggio "Shattering Beauty", personale di Simon Berger curata da Sandrine Welte e Chiara Squarcina in collaborazione con la Fondazione Musei Civici di Venezia e Berengo Studio.
Attraverso una selezione di circa 20 opere, tutte inedite e realizzate con un approccio alternativo al ritratto in vetro (ossia frantumando il materiale, in un processo che Berger definisce "morfogenesi"), l'artista si concentra sull'esplorazione della fragilità della condizione umana.
ROMA - A Palazzo Barberini fino al 10 aprile "Orazio Gentileschi e l'immagine di san Francesco. La nascita del caravaggismo a Roma", a cura di Giuseppe Porzio e Yuri Primarosa. Nel percorso viene esposto per la prima volta un dipinto di Orazio Gentileschi raffigurante San Francesco in estasi, messo a confronto con tre opere conservate a Palazzo Barberini e con un quadro proveniente dal museo del Prado: il San Francesco in meditazione attribuito a Caravaggio, il San Francesco sorretto da un angelo dello stesso Gentileschi, il San Francesco in preghiera del Cigoli e il San Francesco sorretto da un angelo di Madrid, altro capolavoro della fase giovanile di Gentileschi.
All'Auditorium Conciliazione dal 6 al 21 febbraio "Donne di Roma. Mostra fotografica e documentale", ideata e organizzata dall'Associazione culturale Chelu e Mare: in un percorso cronologico che dall'antica Roma arriva ai giorni nostri, la mostra vuole raccontare le tante figure femminili che alla città eterna hanno dato un rilevante contributo storico, ripercorrendo le loro conquiste culturali, sociali, politiche ed economiche.
MILANO - "Duetto" è la doppia personale allestita dal 31 gennaio al 24 marzo negli spazi di Viasaterna che vede insieme l'opera radicale di Giuseppe Chiari (Firenze,1926-2007) e la pratica multidisciplinare di Luca Massaro (Reggio Emilia,1991). Nel percorso una selezione di opere su carta e collage realizzate da Chiari tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '90 e le "tele" metalliche di lineare purezza ed esuberanti sculture di Massaro tratte dal recente Dizionario Vol.1 (Art Paper Editions, 2023).
PALERMO - Fino al 4 marzo a Villa Zito "Cesare Viel. Corpi estranei/Toccare un tesoro", a cura di Elisa Fulco e Giulia Ingarao, ultima tappa del progetto Corpi estranei. Utilizzando la scrittura nei suoi lavori, rendendo ossia la parola di volta in volta immagine, walldrawing, manoscritto, scrittura su striscioni, voce e performance, l'artista entra in relazione con la collezione di Villa Zito, tra cortocircuiti, avvicinamenti e riconoscimenti.