UDINE - Apre al pubblico da domani (1 febbraio) la domus di Tito Macro nel sito archeologico di Aquileia (Udine), una delle più vaste dimore di epoca romana tra quelle rinvenute nel Nord Italia. Lo ha reso noto oggi la Fondazione Aquileia.
La domus, situata nei pressi di piazza Capitolo, copre una superficie di 1.700 mq, tra due strade lastricate della città all'interno di uno degli isolati meridionali della colonia romana, fondata nel 181 a.C.
Indagata parzialmente negli anni '50 del secolo scorso, la domus è stata oggetto, tra il 2009 e il 2015, degli scavi condotti da parte del Dipartimento dei Beni Culturali dell'Università di Padova, in convenzione con la Fondazione Aquileia e su concessione del Ministero dei Beni Culturali.
Gli scavi hanno permesso di riconoscere la pianta della domus, costruita nel I sec. a.C. e vissuta ininterrottamente fino al VI sec. d.C. , e di proporne l'attribuzione a Tito Macro, facoltoso abitante di Aquileia, in base al ritrovamento di un peso di pietra con maniglia di ferro con l'iscrizione "T.MACR".
Alla casa si accedeva da ovest, attraverso un atrio sorretto da quattro colonne e dotato di vasca centrale per la raccolta dell'acqua e di un pozzo, parzialmente conservatosi e integrato nella parte mancante. La parte retrostante della casa gravitava su uno spazio centrale scoperto, sul quale si aprivano la grande sala di rappresentanza e, a sud, il triclinio. A nord si trovava invece la cucina, mentre nella parte orientale sono state riconosciute quattro botteghe, tra le quali anche il negozio di un panettiere con il forno, i cui resti sono rimasti in vista.
Il progetto di valorizzazione e ricostruzione della Domus di Tito Macro, promosso dalla Fondazione Aquileia, è stato realizzato con l'uso di risorse erogate alla Fondazione dalla Regione Fvg e mediante il contributo di ALES S.p.A., società in house del Mic.