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Reggia di Caserta, riaprono le sale ottocentesche restaurate

CASERTA - Sono state riaperte al pubblico, dopo le opere di restauro iniziate nel 2020 e curate dal Ganosis Consorzio Stabile, le sale dell'ala dell'800 degli Appartamenti reali della Reggia di Caserta. La riapertura è avvenuta nel corso di una conferenza stampa in cui sono stati illustrati i lavori fatti, ovvero il restauro dello Scalone reale e dell'ala ottocentesca del palazzo, dei letti a baldacchino e dei comodini di Gioacchino Murat e Francesco II.
    Le opere hanno riguardato 1.410 mq di pavimento in cotto dipinto a finto marmo, 811 mq di porte e portelloni, 4 lampadari in ottone e cristallo, la posa di 239 mq di nuovi infissi, lo spostamento e la manutenzione di 189 oggetti di arredo. "L'impegno per restituire a questo luogo la dignità di una Reggia e la grande suggestione di fascino immaginata dalla committenza borbonica - ha detto la direttrice generale della Reggia di Caserta Tiziana Maffei, ricordando anche l'esistenza di altri cantieri attualmente in corso - richiede oggi un grande investimento di risorse economiche e professionali. I numerosi cantieri che affrontano attività articolate di restauro, adeguamento impiantistico e rifunzionalizzazione degli ambienti, evidenziano la complessità gestionale che il nostro museo sta affrontando per assicurare al meglio l'accoglienza del pubblico.
    Un graduale recupero che, nella riapertura di oggi, condividiamo con tutte le professionalità e maestranze altamente specializzate che hanno operato, a testimonianza di un patrimonio culturale la cui cura e custodia può avvenire solo potendo contare su grande competenza, passione e senso di responsabilità verso il bene pubblico".
    L'ala ovest del Palazzo reale è tornata, quindi, fruibile ai visitatori, che possono ammirare la Sala del Consiglio, le retrostanze dell'800, la Sala delle culle, l'anticamera e la Cappellina di Pio IX, gli ambienti intimi dei due regnanti, ovvero la Camera da letto e le anticamere di Gioacchino Murat, la Camera da letto e l'anticamera di Francesco II. 
   

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