PORTICI (NAPOLI) - La culla di un bimbo in legno, i resti di un'imbarcazione e oggetti legati alla pesca.
Ma anche un tavolino ad ornamento delle domus, letti, teche, e casse di rara bellezza: è quanto offre "Materia. Il legno che non bruciò ad Ercolano", la mostra visitabile alla Reggia di Portici, sede del Dipartimento di Agraria dell'Università degli Studi di Napoli 'Federico II', dal 14 dicembre fino al 31 dicembre 2023. In un percorso tra luci e suoni, al visitatore viene offerto uno spaccato della vita degli antichi abitanti, il patrimonio ligneo che abbelliva le case. Un legno ben conservato grazie al tipo di seppellimento causato da ondate di fango vulcanico dell'eruzione del Vesuvio del 79 d.C. La coltre piroclastica di circa 20 metri di spessore, è stato spiegato in conferenza stampa, ha inglobato anche materiali, utensili, arredi in legno che si sono carbonizzati ma non bruciati. La conservazione è merito del lavoro di operai, restauratori, archeologi che si sono succeduti nella gestione del sito fino ai nostri giorni.
Non a caso la mostra è intitolata 'Materia' ovvero il termine tecnico che i romani utilizzavano non solo nel significato attuale, ma anche per indicare il legno da taglio ancora non lavorato: un legno come materiale per eccellenza. "Un patrimonio che non potevamo continuare a tenere chiuso nei depositi e abbiamo scelto di condividerlo nella Reggia di Portici, lungo quel Miglio d'Oro che è nato e si è sviluppato a partire dalle scoperte di Ercolano e di Pompei", ha detto il direttore del Parco archeologico di Ercolano, Francesco Sirano, che con l'archeologa Stefania Siano ha curato la mostra. Il rettore della Federico II Matteo Lorito ha aggiunto: "Un contenuto unico in un contenitore straordinario: la Reggia borbonica di Portici. Qui abbiamo pensato ad una struttura che avesse una funzione multipla con le attività di ricerca di Agraria, ma che fosse anche sede di attività museale di divulgazione e promozione del nostro patrimonio".
L'esposizione è prodotta dal Parco archeologico di Ercolano con l'affiancamento del Packard Humanities Institute. Presenti alla conferneza stampa, tra gli altri, il sindaco metropolitano di Napoli Gaetano Manfredi e di Ercolano Ciro Buonajuto..