CATANIA - "Non c'è differenza tra una ceramica, un mobile, un'architettura, una fotografia, un testo, ognuno di essi è la punteggiatura rituale di un Tutto cosmico così". Era questa la visione dell'arte di Ettore Sottsass, architetto, designer e fotografo, nato a Innsbruck e scomparso a Milano nel 2007 a 90 anni. Le sue immagini hanno un taglio netto e rigoroso, stampate in un bianco e nero o dai colori dai contorni definiti. Centoundici fotografie, realizzate a Catania negli anni novanta, saranno esposte nel Museo Civico "Castello Ursino" della città, dal 21 novembre al 21 maggio 2023. La mostra si intitolerà Catania mia!, ed è a cura di Barbara Radice con Iskra Grisogono e la direzione artistica di Christoph Radl.
L'esposizione, che sarà presentata sabato mattina e inaugurata domenica 20 novembre alle 11, è promossa e prodotta dalla Fondazione Oelle Mediterraneo Antico Ets in collaborazione con lo Studio Ettore Sottsass e in partnership con l'assessorato del turismo dello sport e dello spettacolo del Comune di Catania. Il percorso espositivo, pensato e realizzato per l'open space, comprende scatti, quasi tutti inediti, realizzati negli anni novanta nel capoluogo etneo, una città per la quale ha sempre nutrito interesse e affetto.
Sottsass potrebbe essere definito un "fotoreporter della vita". Ha cominciato a fare foto quando era ragazzo e da allora non ha più smesso. "Ero orribilmente curioso", ha dichiarato egli stesso. Fotografare era un modo di "fermare" la vita oltre che un mezzo per documentarla. "Molti esseri umani, nel corso della loro esistenza cognitiva, eleggono dei luoghi quali dimore dell'anima; territori privilegiati ove corpo e mente si allineano e la sensazione è quella di essere a casa, una casa primordiale e archetipica ove ci si riconosce in qualcosa che sfugge alla ragione - dice Carmelo Nicosia, direttore di Fondazione promotrice della iniziativa -. Una specie di Malia isolana che avvolge i sensi, muta il tempo e rende possibile una visione altra, parallela, uno sguardo utopico e libero che ha da sempre caratterizzato il lavoro di Sottsass. Ogni territorio ha un sud di riferimento e ogni sud è il nord di un'altra porzione territoriale e culturale, ma per Sottsass credo che la Sicilia, isola tra le isole del Mediterraneo, fosse appunto una Malia, di segni e di luce, di forme e di vecchie consuetudini visive pregne di retorica, fatte per essere capovolte e ironizzate".
"Le fotografie di Sottsass - prosegue - raccontano una Catania colma di energia, un luogo amico, nel rispetto costante della diversità. Immagini che contengono come in molte delle sue molteplici creazioni linguistiche, la stupefazione dello sguardo, una meraviglia travolgente che costruisce una narrazione da viaggiatore appassionato di Sud: il Barocco, il mercato del pesce, le strade assolate, le scene di vita quotidiane, i personaggi della eterna drammaturgia pirandelliana, che affollano e urlano la vita, sono documentati con un ritmo mai retorico, spesso alla ricerca di un segno, di una texture singolare che giustifichi l'attenzione del fotografo". "Oggi, poter accogliere le memorie catanesi di Sottsass nei suoi scatti sinceri è il raggiungimento di un sogno sopito, ma mai abbandonato. La carrellata di fotogrammi raccoglie attimi che Sottsass portava con sé ogni volta che lasciava amici e terre che amava profondamente: fotografie di famiglia, immagini volutamente disordinate che rimandano alla luce contenuta nei suoi viaggi e al ritmo naturale del quale i nostri luoghi sono intrisi. La mia gratitudine per la visione e la fiducia a Barbara Radice, giornalista e compagna del maestro fino al suo ultimo giorno, che di questi viaggi è stata co-protagonista", afferma Ornella Laneri, presidente di Fondazione Oelle Mediterraneo Antico Ets. (ANSA).