Giovedì 28 Novembre 2024

Pasolini pittore, volti, corpi e paesaggi dell'anima

Mostra ’Pasolini pittore’ alla Galleria d’Arte Moderna - © ANSA
Mostra ’Pasolini pittore’ alla Galleria d’Arte Moderna - © ANSA
Mostra ’Pasolini pittore’ alla Galleria d’Arte Moderna - © ANSA
Mostra ’Pasolini pittore’ alla Galleria d’Arte Moderna - © ANSA
Mostra ’Pasolini pittore’ alla Galleria d’Arte Moderna - © ANSA
Mostra ’Pasolini pittore’ alla Galleria d’Arte Moderna - © ANSA
Mostra ’Pasolini pittore’ alla Galleria d’Arte Moderna - © ANSA
Mostra ’Pasolini pittore’ alla Galleria d’Arte Moderna - © ANSA

Il proprio volto studiato, destrutturato e poi ricostruito, i paesaggi dal sapore intimista, e poi i ritratti-omaggio agli amici di sempre, ai familiari e ai 'maestri', per raccontare su carta e tela, dagli anni della gioventù a quelli della maturità, il suo mondo in divenire. Passa anche dalla sperimentazione del segno e del colore l'espressione della complessa poetica pasoliniana, come rivela la mostra "Pasolini pittore", alla Galleria d'Arte Moderna di Roma dal 29 ottobre. Frutto di un approfondito studio scientifico, la mostra (a cura di Silvana Cirillo, Claudio Crescentini e Federica Pirani, allestita fino al 16 aprile 2023) riunisce oltre 150 opere, provenienti dal Gabinetto Vieusseux di Firenze, dalla Cineteca di Bologna, dal Centro Studi Pasolini di Casarsa, dall'archivio Zigaina e dalla collezione degli eredi di Pasolini.

Il percorso indaga l'arte di Pasolini fin dagli inizi, quando le prime prove pittoriche si accompagnavano agli esordi poetici in friulano. Anche nella pittura, così come in ogni manifestazione della sua poetica, Pasolini ha dato attenzione ad alcuni temi ricorrenti: la fisicità del corpo, la natura, il mondo popolare e quello degli affetti, accanto allo sguardo inquieto su di sé. Tutto questo si traduce principalmente in ritratti (da Laura Betti a Ninetto Davoli, da Maria Callas ad Andrea Zanzotto e Giuseppe Zigaina, e poi la madre Susanna, il cugino Nico Naldini, Ezra Pound e Roberto Longhi) e autoritratti (a partire dal celebre "Autoritratto con fiore in bocca" del 1947, attorno a cui idealmente si sviluppa il percorso); ma non solo, perché accanto alla varietà umana, con le figure femminili, gli amici, i ragazzi, il suo stesso volto ricercato e rappresentato ossessivamente, ad abitare la sua produzione anche nature morte e luoghi del cuore, come Casarsa della Delizia (il paese della madre), in una sperimentazione tecnica tra tempera e inchiostro, matite grasse e pastelli, carte da lucido e cellophane. Interessante notare come, a differenza di quanto accade nel cinema (in cui determinante per l'immaginario visivo di Pasolini è l'arte dei grandi Maestri, da Piero della Francesca a Caravaggio), a nutrire la sua pittura siano le suggestioni artistiche del '900, ben rappresentate da artisti da lui molto apprezzati come Carrà, Morandi, de Pisis, Scipione. Una passione contemporanea raccontata in mostra anche dalla sezione che espone per la prima volta al pubblico una parte della collezione personale di Pasolini, con opere tra gli altri anche di Andy Warhol, Renato Guttuso, Carlo Levi, Man Ray, Alberto Savinio, Giorgio de Chirico. Oltre al focus sul rapporto tra Pasolini e il critico d'arte Roberto Longhi e su quello con l'artista Fabio Mauri, nel percorso anche una sezione di chiusura con l'interpretazione del volto pasoliniano da parte di altri autori: qui sono esposti alcuni ritratti celebri, di Ennio Calabria, Mario Schifano, Milo Manara e ancora di Guttuso e Levi.

"Nella molteplicità di iniziative dedicate al centenario di Pasolini credo che questa sia la più originale, perché tra le sue attività quella pittorica è forse la meno conosciuta, e perché è figlia di una ricerca scientifica accurata", ha detto oggi Miguel Gotor, assessore alla cultura del Comune di Roma, presentando la mostra. Oltre a ricordare che "il 2 novembre all'Idroscalo di Ostia, nel luogo e nel giorno in cui Pasolini è stato ucciso, ci sarà lo spettacolo di Ascanio Celestini", l'assessore ha aggiunto che "per quanto riguarda la casa di Pasolini a Rebibbia, acquistata generosamente da Pietro Valsecchi e donata al Comune, si sta appunto ultimando il processo di donazione. In quella piccola residenza di circa 40 mq cercheremo di raccontare il pensiero e l'impegno poetico dell'intellettuale con una serie di iniziative".

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