(ANSA) - MILANO, 27 OTT - FRANCESCA ROMANA BARBERINI, RENATO, MAURO, SIMONE ED ELENA TRABALZA "ANNAMO BENE - LA CUCINA DELLA SORA LELLA" (Giunti, pp. 116, euro 24,90). C'è tutto il necessario: le atmosfere di una Roma che non c'è più concentrata, nel caso, in cucina, materie e un luogo simbolo come la centralissima isola Tiberina. A livello culinario, la monarchia extraterritoriale della Sora Lella, regno di un potere assoluto fatto di amatriciana, carbonara, coda alla vaccinara, abbacchio e carciofi alla giudia. Le leggi rigorose e strette del "fatto come se deve fà" vigono tutt'ora, anche se Elena Fabrizi, quella nonna che tutti avrebbero voluto, non c'è più.
Anche le redini del ristorante sono passate alle nuove generazioni: a rinsaldarne la memoria è il libro che i nipoti (Renato, Mauro, Simone e Elena Trabalza) hanno realizzato insieme alla food-writer Francesca Romana Barberini e un contributo scritto di Carlo Verdone. Titolo "Annamo bene", riuscita del libro "proprio bene". Perchè in questo autentico atto d'amore letterario, Renato Trabalza è riuscito a saldare con inchiostro su carta quelle ricette solo raccontate a voce da nonna Elena. Così, tutti possono scoprire che la carbonara - ed è una delle principali curiosità - la faceva utilizzando l'uovo intero, e non solo il tuorlo.
I consigli si susseguono: per fare i rigatoni alla pajata occorre stare attenti che quest'ultima "nun sia strisciata", il Marsala nelle animelle va messo "quello bono bono", vanno "capati" come si deve i carciofi per i bombolotti alla ciafrujona (che deriva dal romanesco pasticcio, "ammischiato e non definito"). Una Roma dei tempi migliori che torna, almeno in cucina. (ANSA).
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