Giovedì 28 Novembre 2024

In Italia cercando le proprie radici, 80 milioni di potenziali turisti

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MATERA - Francis Ford Coppola, tornato nella sua Bernalda in Basilicata, è uno dei più famosi assieme a Madonna e Lady Gaga ma nel mondo sono circa 80 milioni le persone che potrebbe voler ritrovare e celebrare le loro origini italiane attraverso un viaggio nei Paesi di genitori e nonni.
    Donne e uomini che spesso hanno solo sentito parlare della loro terra di origine e che vorrebbero vivere anche solo per qualche giorno in quei borghi da cui i loro antenati partirono verso nuove destinazioni nel mondo. Questo turismo delle radici, che rifugge spesso dai luoghi più famosi e si rifugia nei paesini, che è diversissimo da persona a persona, che è denso di memoria, qualche volta di lacrime e assieme di felicità sarà al centro di "Roots-in", la prima borsa internazionale del turismo delle origini che si terrà a Matera il 20 e il 21 novembre ed è stata presentata alla Stampa estera a Roma (info su www.roots-in.com).
    "E' un turismo su cui puntiamo - dice Roberta Garibaldi, amministratrice delegata dell'Enit - e vi punteremo anche di più in vista dell'Anno delle radici che sarà nel 2024. Già 6 milioni di italiani tornano in Italia ogni anno per questo motivo per un totale di 60 milioni di pernottamenti per una spesa di oltre 4.2 miliardi. E' importante perché si muove su tutto l'anno (con un piccolo picco ad agosto) e riguarda anche molto i giovani che vogliono riscoprire le loro origini. La spesa media è 74 euro perché spesso si dorme a casa dei parenti e si perde la componente alberghiera, la provenienza più forte è da tutto il Sudamerica (Argentina e Brasile in primis) ma anche Stati Uniti".
    "Siamo orgogliosi di ospitare per la prima volta questa borsa a Matera - spiega Antonio Nicoletti, direttore generale di Apt Basilicata - ma vogliamo che partecipi tutta l'Italia. Spesso il ritorno è collegato alla nostalgia, la parola contiene del resto il termine greco nostos (ritorno) ma noi stiamo lavorando sulle opportunità, sulle emozioni, sulla riscoperta. Personalmente preferisco parlare di turismo delle origini perché le origini sono qualcosa di generativo, quindi noi lavoriamo perché in Italia si creino opportunità dai legami relazionali, genealogici, emotivi del trasformare in positivo quello che in origine forse era stato doloroso".
    "Creeremo un vero passaporto delle radici che darà un riconoscimento a tutte queste persone - dice Marina Gabrieli, Coordinatore nazionale Progetto Pnrr Turismo delle Radici - e gli fornirà anche delle agevolazioni per il viaggio. Stiamo parlando di un bacino nel mondo di 80 milioni di potenziali turisti delle radici. Importantissimo è coinvolgere i territori che spesso non hanno una reale offerta turistica dedicata a questi viaggiatori: ad esempio hanno bisogno di documenti dell'anagrafe per ricostruire la loro storia. Ci stiamo impegnando per la creazione di una rete, nel 2023 promuoveremo quest'iniziative all'estero". Alla Gabriele piace dire che "l'Italia ha un dovere morale nei confronti degli italiani all'estero, che provengono dal nostro paese e hanno abbandonato la loro terra - dice - ma hanno sempre uno sguardo rivolto su di essa. E' importante per ridare vita ai piccoli borghi spesso ormai disabitati ma allo stesso modo è per dare un opportunità a persone che hanno bisogno di ricostruire il loro legame con l'Italia. In Scozia e Irlanda hanno già investito su questi segmenti e hanno avuto risultati molto interessanti". (ANSA).
   

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